giovedì, Aprile 18, 2024
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Scrive Massimo Bellina: “Un’anima l’abbiamo e pure una coscienza civile”

Come tutte le attività produttive in questo momento anche il settore vitivinicolo risente del blocco attuale e si prepara ad affrontare un periodo difficile.

“Un futuro con molte ombre” come lo descrive anche Massimo Bellina, export manager delle Cantine Pellegrino, nella lettera che pubblichiamo per intero di seguito.

Per la prima volta, nella loro lunga storia, anche le Cantine Pellegrino hanno fatto uso degli ammortizzatori sociali. E anche questo ci dà il senso del momento che stiamo vivendo.

Per Bellina questo però è anche un momento di grande riflessione, un momento in cui, stando a casa, possiamo osservare i comportamenti di chi agisce e anche di chi non agisce….

Così ci scrive Massimo Bellina:

La progressione di questo assurdo virus mi fa pensare al ritmo incessante dei Carmina Burana di Orff.

È un assillo senza tregua, una musica con una sola nota, un tocco di campana che risuona continuo nel nostro cervello e che rischia di farci impazzire. Le notizie hanno un solo colore e sono sempre sconsolanti, si susseguono allineate in un mantra quotidiano, una sorta di brain washing che ci fa diventare tutti come dei robot di fronte alla tv. Non ci emozioniamo più, tutto è scontato anche la news della ragazza francese di 16 anni che muore a causa del virus e che è subito sbattuta in prima pagina perchè  di questi tempi sembra sia giusto così.

Eppure noi un’anima l’abbiamo e abbiamo pure una coscienza civile. Sappiamo che bisogna osservare le regole e ci adeguiamo ad una situazione che così grave in verità non abbiamo mai visto. L’ultima crisi di questa portata è di certo stata la seconda guerra mondiale che io, benchè ormai non più giovane, non ho vissuto. Una guerra che sotto certi aspetti è stata molto più convenzionale e di certo dichiarata e non subita. Tuttavia a parte l’elevatissimo prezzo pagato in vite umane quella guerra era meno subdola e più prevedibile di questa che invece ora stiamo combattendo. Questa non ammette nessuna tregua, nessun armistizio, nessuna resa e per il momento non dichiara un vincitore. Contrariamente ad una guerra combattuta sul campo forse non sapremo mai quando sarà veramente tutto finito o forse lo sapremo solo quando saremo in grado di combattere ad armi pari e avremo quindi un vaccino. Nel frattempo il mondo globalizzato che ha prodotto questo sgradevole effetto collaterale, mostra tutti i suoi limiti.

L’economia crolla, le istituzioni pompano denaro nella speranza di arginare i danni, e le Aziende si preparano ad affrontare un futuro con molte ombre. La mia Azienda per la prima volta nella sua lunga storia ha fatto uso degli ammortizzatori sociali. La cassa integrazione ha fatto irruzione in una realtà tra le più solide del nostro territorio a dimostrazione della gravità del momento.

Un provvedimento pesante, meditato, una decisione quasi struggente che non mette in discussione la nostra concezione di Azienda-Famiglia ma che piuttosto la rafforza tutelando i nostri collaboratori e i loro cari nella certezza che potranno riprendere esattamente da dove hanno lasciato. Noi dirigenti dal canto nostro, abbiamo deciso che fosse giusto dare l’esempio rinunciando a metà del nostro stipendio e ci prepariamo a rientrare nell’arena globale mantenendo intatto l’entusiasmo  di sempre. Allora mi chiedo se di fronte a tanto disagio economico e sociale, a tanto dolore, non sia leale, etico e sacrosanto che anche i nostri deputati nazionali o regionali che siano, non facciano lo stesso. Questi signori, non lavorano, stanno a casa e alla fine del mese, malgrado l’imperversare del Corona ed il crescente livello di indigenza nella popolazione, si vedono accreditare emolumenti da primato mondiale. Sarò pure ingenuo ma io in fondo credo che in molti lo faranno e rimetteranno nel circolo della solidarietà quote cospicue dei loro lauti e spesso immeritati compensi. Qualora questo non dovesse accadere ed ancora una volta l’avidità avesse la meglio sull’altruismo come potremmo allora definire questi soggetti? Codardi? Cinici? Profittatori? Diamo tempo al tempo e riserviamoci di trarre le conclusioni quando sarà più opportuno farlo.

Continuiamo a stare a casa, osserviamo le regole, ma ricordiamoci con lucidità quando questa tragedia sarà alle nostre spalle, di chi è stato cinico, codardo e profittatore.

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