giovedì, Aprile 18, 2024
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Gloria Barraco ci racconta la sua guida alimentare “Matricole a tavola”

Di seguito proponiamo l’intervista fatta alla Dottoressa Gloria Barraco, di origini marsalesi, che ci racconta il suo libro “Matricole a tavola” edito dalla casa editrice Ultra. Questo testo è, come ci spiega l’autrice, la prima guida alimentare, rivolta ai giovani, che persegue l’intento di renderli i consumatori consapevoli del domani. Affronta inoltre il delicato tema dei disturbi del comportamento alimentare, promuovendo l’importanza di un rapporto sereno con il cibo.

Intanto parlaci un po’ di te, qual è il tuo percorso di studi e lavorativo? 

Ho sempre desiderato lavorare come nutrizionista. Ho conseguito la laurea specialistica in Scienze della Nutrizione e ho intrapreso subito l’attività come libero professionista portando avanti contemporaneamente l’attività di ricerca prima nel campo del tessuto adiposo, nei reparti di fisiologia umana dell’università di Pamplona, in Spagna, poi nel campo dell’obesità infantile, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma; quindi nell’ambito di una delle scienze che più mi affascina, la cronobiologia. Grazie alla stesura di un progetto di ricerca che indagasse sul sistema circadiano nei bambini sono stata accolta nei reparti di fisiologia e cronobiologia dell’universidad de Murcia, in Spagna. Desiderosa di continuare a studiare, e incoraggiata dal mio compagno di studi e di vita, Francesco ho conseguito la seconda laurea in Medicina e Chirurgia.  

Perché, in un’era social come la nostra, hai pensato di parlare ai giovani tramite un libro?

Matricole a Tavola, in realtà, nasce come progetto di educazione nutrizionale social. Sulla piattaforma (Facebook e Instagram) di Officina del Nutrizionista, pubblichiamo post che diano consigli pratici e strumenti da applicare nella propria quotidianità per nutrirsi al meglio. Le tematiche principalmente trattate sono al momento proprietà degli alimenti (nutricibologia), consigli per la lettura delle etichette e l’acquisto di alimenti (spesologia) tecniche di conservazione degli alimenti (dispensologia) e consigli e tecniche di cottura (cucinologia). Dico “al momento” perchè si potrà ampliare il progetto in funzione delle richieste dei nostri followers. Ho sentito, però, l’esigenza di farne in libro perchè ritengo sia il modo migliore per tenerlo a portata di mano in casa, in borsa. Ho voluto creare un vademecum da portare sempre con se e da consultare durante la spesa, quando si è a corto di idee ai fornelli, quando si vuole costruire un menù settimanale e non si sa da dove inziare o quando semplicemente ci si vuole sentire confortare da una voce amica che invita a vivere serenamente il rapporto con il cibo. 

Come mai proprio gli studenti universitari ?

Intanto perchè mancava una guida nutrizionale rivolta proprio a loro. Avendo rivissuto, già da nutrizionista, la vita universitaria mi rendo conto che in rapporto a stile di vita e abitudini nutrizionali gli studenti siano la fascia d’età che ha più bisogno di essere guidata. Sono gli adulti e i professionisti del domani. Terminando il corso di studi magari creeranno un nuovo nucleo familiare ed è importante che sappiano fare scelte consapevoli anche a tavola. Una sana alimentazione non può far altro che potenziare il loro benessere e le funzionalità della  memoria e l’apprendimento evitando lo stress psicologico causato dagli sconvolgimenti di una nuova impostazione di vita quale è quella di un ragazzo che si allontana dal guscio familiare, ma anche chi si trova ad affrontare un lavoro per la prima volta da single oppure una giovane coppia che deve organizzare la propria vita in due.

Quanto incide una corretta alimentazione sul rendimento universitario ? Possiamo dire che le capacità cognitive sono legate alle abitudini alimentari ?

Più di quanto pensiamo. Il nostro cervello ha bisogno di un costante “rifornimento” di nutrienti e di energia per lavorare al meglio; ogni sua parte è costituita da sostanze che vengono assunte con gli alimenti. Inoltre, sono sempre più numerosi e affascinanti gli studi che mettono in evidenza quanto un sano stile di vita, sia in termini di sana ed equilibrata alimentazione, sia in termini di attività fisica ma anche un adeguato sonno siano correlati al buon umore e sviluppino la “sinaptogenesi” ovvero la formazione di nuove connessioni che permettono al cervello di continuare a sviluppare le funzioni intellettive. Memoria a breve, a lungo termine, capacità logica, ragionamento sono funzioni che richiedono anche sane abitudini alimentari. 

Uno dei temi affrontati nel libro è quello dei disturbi del comportamento alimentare, cosa sono?

Si tratta di disturbi sempre più frequenti nella nostra società e purtroppo tra studenti universitari. Tra i più noti e diffusi anoressia, disturbo che porta alla riduzione fino all’eliminazione di cibo, e bulimia, che al contrario ne determina un’assunzione eccessiva, spesso senza capacità di controllarsi come succede nel binge eating disorder. La vigoressia, invece, colpisce prevalenetemente i ragazzi che vogliono a tutti i costi un corpo scolpito. Si tratta di disturbi che partono dalla testa. Nel mio libro invito a riconoscerli e a chiedere aiuto. Come me li definiscono molti pazienti sono dei “mostri” che agiscono dall’interno. Rendono difficile il rapporto con il cibo, e il rapporto con il cibo è intimamente legato al rapporto con il proprio corpo. Si tratta però di disturbi psicologici. Nel mio libro invito a non far pagare al corpo quello che fa male dentro che è un disturbo psicologico e che va affrontato dal punto di vista psicologico. 

Negli ultimi decenni il mondo si è evoluto molto velocemente portando una globalizzazione gastronomica oltre che economico-sociale. Pensi che questa rottura con la “cucina tradizionale” abbia influito nell’acuirsi di alcune problematiche legate al cibo?

Decisamente si. Ritengo che se tornassimo, nel nostro piccolo, alle origini, alle nostre tradizioni, molte problematiche odierne, la gran parte lagate ad una alimentazione squilibrata e piena di alimenti eccessivamente manipolati e per forza di cose “additivati” di sostanze non necessarie,  si ridurrebbero drasticamente fino a scomparire. 

Molte volte il tempo da dedicare alla cucina è poco e a tal proposito nel tuo manuale si parla di“food prepping”, di cosa si tratta?

Già trovo che la tecnica prettamente anglosassone del “food prepping”, ovvero del preparare quante più pietanze possibili in un tempo molto limitato della nostra settimana, sia molto interessante e davvero fondamentale per una sana alimentazione. Il tempo da dedicare ai fornelli è sempre più ridotto. Ci si trova spesso a vivere in grandi città, con grandi distanze, in una società in cui il “fast” è all’ordine del giorno, torn a davvero utile ritrovarsi anche solo per un’ora ai fornelli e cucinare quanto serve per un’intera settimana. Con le giuste tecniche di conservazione e i corretti metodi di cottura, le vivande possono conservare tutti i loro nutrienti e la loro bontà a lungo. E assicurarci cibo sano, cucinato da noi, e pronto all’uso per i pasti dell’intera settimana. 

Infine un piccolo consiglio per i lettori: da quali nutrienti dovrebbe essere composto un piatto equilibrato ? 

Il piatto equilibrato per eccellenza è quello che io nomino NuTRISpiatto. TRIS perché sono 3 gli elementi fondamentali che devono comporre il nostro pasto 1) gli omini energetici forniti da carboidrati (presenti per lo più in pasta, pane, cereali, patate…) e da grassi (oli da condimento in primis) 2) i mattoni forniti dalle proteine (contenute in pesce, carne, legumi, formaggi …) 3) gli arnesi, ovvero quelle componenti più piccole presenti nei nostri alimenti, i micronutrienti massimamente presenti in frutta, ortaggi, erbe aromatiche. 

Beh, se pensiamo al pasto come un momento di ricomposizione corporea, ovvero costruire massa muscolare e smaltire massa grassa, costruire messaggeri chimici, garantire cbe ogni più piccolo ingranaggio della nostra macchina umana funzioni al meglio… questo TRIS è fondamentale che giunga insieme. Omini dell’energia senza mattoncini ed arnesi del mestiere non serviranno a molto: la classica pastasciutta con olio e parmiggiano. Cosi come a poco servirà prendere solo mattoni e arnesi: la classica fettina di carne con insalata. Fondamentale invece è garantirsi completezza in macro e micronutrienti. Ecco che il NuTRISpiatto si trasforma in un pasto bilanciato, nutriente, saziante e che genera salute. 

(di Achille Sammartano)

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