venerdì, Aprile 19, 2024
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Smart Working, un aspetto colpisce persone costrette a lavorare da casa durante il lockdown favorendo l’esaurimento nervoso

L’allarme arriva da un sondaggio fatto dall’ Institute of Employment Studies su 500 persone. Stando a quanto è emerso, le persone costrette a lavorare da casa durante il lockdown bevono più alcol, mangiano cibi meno sani e
hanno problemi a dormire.
Più della metà degli intervistati dice di avere dolori, soprattutto al collo, alle spalle e alla schiena, che prima non aveva mai provato. Anche l’ esercizio fisico e la dieta stanno entrambi subendo uno stop significativo.
Oltre la metà dei lavoratori intervistati ammette di fare meno sport e un terzo che confessa di seguire un regime alimentare malsano. Dal sondaggio si evince inoltre che il 20% confessa di bere più alcool di quanto
consumerebbe normalmente.
A preoccupare anche la mancanza di sonno e, soprattutto l’ aumento del rischio di esaurimento. La maggior parte degli intervistati, infatti, ha riferito di dormire meno a causa dell’ ansia.
Un aspetto che incide più di tutti.
Inoltre, uno su tre ha affermato di sentirsi solo, mentre oltre un quinto è preoccupato per la sicurezza del lavoro. Infine, la metà degli intervistati sostiene di lavorare molto di più rispetto a prima e con orari irregolari.
Una circostanza che non li rende felici dell’ attuale equilibrio tra lavoro e vita privata. Mal di schiena, sedentarietà e dieta: aumentano i disturbi per chi lavora da casa.
Il dato arriva da un’indagine sul benessere di 500 lavoratori, realizzato dall’Institute for Employement Studies durante le prime due settimane di lockdown in Gran Bretagna. In molti adottano posture sbagliate, mangiano male e il 20% ammette di consumare più alcol.
La schiena inizia a far male, la dieta peggiora, si beve di più (alcol), le preoccupazioni aumentano e si fatica a prendere sonno.
Più la quarantena va avanti, più lo smart working improvvisato da milioni di persone si spoglia delle sue connotazioni positive e comincia a creare disagi psicosomatici.
Il dato arriva da un’indagine sul benessere di 500 lavoratori, realizzato dall’Institute for Employement Studies durante le prime due settimane di lockdown in Gran Bretagna.
Quanto sopra, ovviamente, è un estratto di uno studio effettuato in Gran Bretagna e, di conseguenza, dello stesso ci preme mettere a Vostra disposizione per apprenderne la conoscenza.
A causa di questa tremenda pandemia, ci hanno obbligato giustamente, a rimanere a casa. Uomini e donne in trincea negli ospedali, per garantire la nostra salute vivendo situazioni spesso insostenibili. Una città, una regione, una nazione in ginocchio. Fortunatamente non ci hanno obbligato a smettere di sognare, progettare e sperare. Ragazzi è dura per tutti, ma dobbiamo ancora crederci e ci dobbiamo rialzare, con le ossa rotte ma ci dobbiamo rialzare.

Provate ad immaginare cosa sta succedendo, assistiamo persino a tutto ciò ovverosia: Non è una tenda da campeggio e non è nemmeno una capannina per far giocare i bambini in giardino. O forse è entrambe le cose. Fatto sta che questa struttura portatile è anche (o soprattutto) un angolo ufficio da montare e smontare in casa per lavorare ai tempi dello smart working.
L’invenzione, arriva direttamente dal Giappone (vai al sito che la commercializza), Tent001 (questo è il suo nome) è pensata per essere montata in maniera semplice e quasi automatica, ovunque, in ogni angolo della casa: in salotto come in camera, in modo da garantire privacy e concentrazione. Al suo interno c’è spazio per una sedia, una piccola scrivania e un computer.
A seconda delle proprie esigenze e preferenze, si può aprire una cerniera sia di lato che sul “tetto”. Può essere utilizzata anche in spazi esterni, perché previsto un meccanismo per il fissaggio a terra per evitare gli spostamenti a causa del vento. Il prezzo attualmente è di circa 8000 yen giapponesi, che sono all’incirca 68 euro o 74 dollari.

……… Mi sarà consentito di sostenere che, solitamente, si danno più risposte quando non ci sono domande
da fare o, se preferite, si fanno più domande quando non ci sono risposte da dare ?
Mi congedo con una domanda e provo, per quello che serve, a favorirVi il mio pensiero:
…..non Vi sembra strano ? …..a me, paradossalmente, appare a dir poco bislacco !!!

Il Responsabile Territoriale UilCom
Francesco SILVANO

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