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Zone Franche Montane: soddisfazione per l’interessamento della presidente del Senato

“Esprimiamo piena soddisfazione per l’interessamento della presidente del Senato, anche a seguito della lettera che abbiamo inviato lo scorso 23 aprile. 

Le difficoltà giustificano e rendono urgente l’adozione di misure di fiscalità di sviluppo nei confronti dei territori montani della Sicilia.

Le nostre montagne sono interessate da un preoccupante fenomeno di desertificazione sociale e economica a cui si assiste inermi da oltre un ventennio e che necessitano di attenzioni concrete e, soprattutto, immediate.

Auspichiamo che il Parlamento dia una corsia preferenziale all’iter, così come richiesto dal comitato promotore e apprezzi il DDL concernente l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia affinché il Parlamento siciliano possa operare secondo le proprie esclusive prerogative Statutarie.” 

Lo ha dichiarato Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del comitato pro Zone Franche Montane in Sicilia.

, alla notizia dell’assegnazione alla prima commissione di Palazzo Madama, per l’esame di merito

del disegno di legge-voto sull’istituzione in Sicilia delle Zone Franche Montane.

È stata la stessa presidente del Senato, Elisabetta Casellati, a comunicarlo con una telefonata al presidente della Regione Nello Musumeci. 

LETTERA del 23-aprile-2020

L’emergenza sanitaria per il Covid-19 ha rallentato,
comprensibilmente, l’iter parlamentare della Legge per
l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia.
La Legge voto approvata dall’Assemblea Regionale
Siciliana, lo scorso mese di dicembre, è alla valutazione
del Parlamento nazionale ed attualmente non si è nelle

condizioni né di conoscere i tempi dell’esame né il
correlato esito.
Il Covid-19 è una situazione emergenziale inedita e
mondiale, ma non vogliamo, né possiamo, ignorare che i
territori montani siciliani erano già in emergenza.
Esprimendoci, come ormai si è soliti per slogan, le zone
franche montane siciliane erano/sono un’emergenza
oltre l’emergenza nazionale.
Un brevissimo riepilogo ed una proposta concreta
possono essere utili per focalizzare l’attenzione.
Le ZFM siciliane sono state pensate sulla scia del pensiero
politico dell’attuale Governo regionale, impresso nella
delibera di Giunta n. 197/18: “le norme di attuazione
dello Statuto previste dall’Esecutivo regionale oltre a
riconfermare le prerogative fiscali regionali in tema di
imposte dirette ed indirette prevedono specificatamente la
fiscalità di sviluppo”.
L’iniziativa delle ZFM è conseguentemente
un’applicazione delle previsioni contenute nella citata
delibera di Giunta.
Il comitato promotore per l’istituzione delle Zone Franche
Montane di Sicilia, di concerto con 132 amministrazioni
comunali dell’isola e con le principali organizzazioni di
categoria (datoriali e sindacali) ha pertanto inteso
allineare la fiscalità di sviluppo, prevista dal Governo
regionale, alla fiscalità di sviluppo indispensabile per
riavviare le condizioni economiche nelle zone
montane in Sicilia.
Il progetto legislativo, che si sarebbe concretamente
attivato con l’emanazione – finalmente – delle corrette
norme di attuazione dello Statuto ha subìto un imprevisto

stravolgimento in occasione dell’approvazione nell’aula
del Parlamento regionale.
In particolare, si è voluto dare copertura finanziaria alla
Legge (art. 6) anziché rimandare “alla definizione dei
rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione siciliana”, che
avrebbe individuato le risorse finanziarie da destinare a
tale misura di politica economica.
La Legge obbiettivo, quindi, (la prima norma startup nella
storia della Regione Siciliana) – quale era quella esitata
dalle competenti Commissioni dell’ARS – è stata
inquadrata in Legge voto – ex art. 18 dello Statuto siciliano come se la materia fosse di competenza dello Stato.
La nostra proposta, diligentemente assecondata dalle
competenti Commissioni (Attività produttive e Bilancio),
ha anche l’obbiettivo di ristabilire la correttezza nei
rapporti finanziari con lo Stato.
Tuttavia, non possiamo non rinnovare i sentimenti di
stima e fiducia nella deputazione regionale, la quale,
all’unanimità ha licenziato il testo e, sopra tutti,
l’onorevole presidente Miccichè che, fin dalle prime
battute, ha ascoltato le oggettive difficoltà socioeconomiche in cui versano i territori di montagna
dell’isola – destinatari della Legge obiettivo – assicurando
un iter parlamentare che si è concluso in tempi da record.
Le sopra citate difficoltà giustificano e rendono urgente
l’adozione di misure di fiscalità di sviluppo nei
confronti dei territori montani della Regione
Siciliana, identificati nel DDL.
Come emerge anche dall’analisi delle norme statutarie, in
materia finanziaria e dai documenti della Giunta
Regionale in precedenza citati (e, in particolare, dalla

delibera n. 197/2018) la Regione Sicilia ha tra le sue
prerogative anche quella di potere introdurre misure
di fiscalità di sviluppo, nei limiti e con le condizioni
derivanti dalla sua autonomia impositiva.
In particolare la Regione siciliana ha tra le sue
competenze quelle di potere adottare misure di fiscalità
di sviluppo “congiunturali” in deroga alle normativa
comunitaria – Art. 107 TFUE – sugli aiuti di stato (al
ricorrere delle condizioni dalla stessa previste) ed anche
misure di c.d. fiscalità di sviluppo “strutturale”
(agevolazioni regionali, stabili e durature), alla luce dei
principi e delle condizioni elaborati dalla Corte di
Giustizia Europea nelle sentenze relative alle Azzorre ed
ai Paesi Baschi (Grande sezione, causa C-88/03; Sezione
III, cause riunite da C-428/06 a C-434/06) e richiamati
nella stessa Relazione al Disegno di Legge voto
(autonomia istituzionale, procedurale e finanziaria).
Pertanto, chiediamo alle SS.VV. Ill.me che la suddetta
Legge voto, avente come titolo “Disegno di Legge voto
da sottoporre al Parlamento della Repubblica, ai sensi
dell’articolo 18 dello Statuto, recante le disposizioni
concernenti l’istituzione delle zone franche montane in
Sicilia”, di cui i Vostri Uffici sono a conoscenza, venga
esitata – nei suoi principi generali – nel più breve
tempo possibile e prima che sia troppo tardi, anche
per ristabilire i rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione
Siciliana.
Abbiamo motivo di ritenere che, alla stregua
dell’auspicata celerità del Parlamento, gli Organi
istituzionali della nostra Regione eserciteranno la propria
attività autonomistica (con l’applicazione di norme di
attuazione ex delibera n. 197/18 della Giunta regionale)
anche a favore delle aree montane dell’isola

Non si aspetta altro che le determinazioni delle rispettive
Camere che le SS.VV. Ill.me rappresentano.
Aree che, giova ricordare, sono interessate da un
preoccupante fenomeno di desertificazione sociale e
economica a cui si assiste inermi da oltre un
ventennio e che necessitano di attenzioni concrete e,
soprattutto, immediate.
Fiduciosi che SS.VV.Ill.me impartiranno le conseguenti
disposizioni operative, si porgono referenti saluti.

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