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Cantieri edili, Parrinello: “Molto è cambiato, soprattutto in termini di approccio”

Un aspetto importante da non sottovalutare per la ripresa è  l’incentivo che lo Stato concede per lavori riguardati la ristrutturazione edilizia, l’efficientamento energetico, il recupero delle facciate ed altro, consentendo dei vantaggi notevoli”

Il DPCM del 26 aprile 2020, con l’avvio della cosiddetta fase 2, ha dato il via libera dallo scorso 4 maggio   alla riapertura dei cantieri edili e del settore delle costruzioni. E’ passata più di una settimana. In questi giorni, le imprese del settore hanno dovuto attivare una serie di misure di sicurezza che si vanno ad aggiungere a quelle già esistenti e che sostanzialmente servono a garantire quella necessità d’igiene e di distanziamento sociale che ormai sono note a tutti.

Ne abbiamo parlato con il Dott. Geom. Francesco Parrinello, Coordinatore del Tavolo Permanente delle Professioni Tecniche della Provincia di Trapani, nonché  Presidente  del Collegio dei Geometri della Provincia di Trapani e della Consulta Regionale.

Dott. Geom. Parrinello, quali sono le principali novità per i cantieri?

In linea generale, le imprese hanno dovuto organizzare il lavoro del proprio personale all’interno del cantiere in modo tale da evitare il rischio di un possibile contagio.

Tra le nuove misure, ad esempio, c’è l’obbligo di misurare ogni giorno, all’ingresso del cantiere, la  temperatura di tutti i lavoratori, in specifiche aree di isolamento. Nel caso in cui un operaio presentasse sintomi di infezione respiratoria e più di 37,5 di febbre, non dovrà entrare in contatto con nessun altro operaio e dovrà avvisare il medico.  C’è ovviamente l’obbligo di non  andare a lavorare in presenza di febbre o sintomi influenzali.  

All’interno del cantiere, bisognerà garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro. Per i fornitori esterni, si sono dovuti individuare percorsi e tempistiche predefinite.  Le operazioni di consegna o prelievo delle merci in cantiere devono essere svolte comunicando preventivamente l’orario di accesso e rilasciando l’autocertificazione di non provenire da zone a rischio. Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi.

I luoghi comuni  e le attrezzature di lavoro devono essere sanificati giornalmente. Il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori i DPI come mascherine, occhiali e  guanti monouso.

Resta inteso che il committente o suo delegato è il responsabile dei lavori.

Altro aspetto importante, al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori, sono le attività che vengono svolte nei diversi ambiti agricoli, ed in particolar modo i lavoratori stagionali in campagna con tutta la filiera alimentare.

Quali sono le novità all’interno degli studi professionali?

Sostanzialmente le regole sono simili poiché legate sempre ad una maggiore attenzione all’igiene dei luoghi e degli strumenti di lavoro, all’uso di dispositivi di protezione individuale, al controllo della temperatura.

All’ingresso degli studi  deve essere collocato un dispenser per disinfettante in gel. Lo studio deve anche avere guanti monouso da distribuire a tutti coloro che lo frequentano. Dovranno essere rispettate tutte le norme sul distanziamento sociale. Il pubblico potrà essere ricevuto solo tramite appuntamento, possibilmente in ambienti dedicati. Tutti  dovranno essere dotati di mascherine e guanti, producendo autocertificazione nella quale si dichiara di non avere sintomi riconducibili al Covid-19. Terminata una riunione bisognerà disinfettare le superfici e arieggiare i locali.

Sarà necessario anche predisporre una cartellonistica che informi chi accede ai locali su quali siano le limitazioni attuali e le norme da rispettare.  

Dal suo punto di vista, tali norme sono facilmente applicabili per tutti i cantieri?

Ogni cantiere è una cosa a sé. In linea generale, non credo si presentino problemi, soprattutto nei grandi cantieri o nei cantieri all’aperto. Il nostro settore era tra i più facili da aprire proprio per le caratteristiche del lavoro. Nei cantieri al chiuso ci dovranno essere precauzioni ancora maggiori. Ritengo che con regole chiare e un po’ di buon senso, si può gestire il tutto in sicurezza. In questo momento è molto importante la comunicazione: spiegare bene quali sono i percorsi e le regole da seguire. Compito importante in questo percorso avranno il Direttore dei Lavori e il Coordinatore della Sicurezza.

Gli ulteriori costi da sostenere per adeguarsi alle nuove norme sono a carico dell’impresa o del committente?

Ci sarà probabilmente una piccola ricaduta sia sul committente che sull’impresa che deve aumentare il livello di sicurezza. Credo che ad incidere saranno, più che altro, costi non attinenti al singolo cantiere ma, più in generale, alla formazione del personale, alla necessità di effettuare delle turnazioni, alle visite mediche specialistiche e periodiche. 

A questi si aggiungono dei costi di adeguamento del cantiere alle nuove direttive.  Ci sono aspetti  – come la sanificazione dei locali e delle attrezzature –  che non erano usuali in precedenza. Nel settore privato, probabilmente l’impresa ne terrà conto. Nel settore pubblico, sono esclusi dal ribasso e dunque calcolati a parte. Tutto si somma però ad adempimenti già esistenti in precedenza.

Come immagina il futuro del settore?

Molte cose sono cambiate, soprattutto in termini di approccio.  In futuro probabilmente ci saranno più linee guida, più controlli, ulteriori adempimenti. Chi vorrà rimanere nel settore dovrà adeguarsi, alzare il livello di sicurezza.

Anche i piccoli artigiani dovranno calarsi in quest’ottica.  Nel futuro, alle imprese del settore sarà chiesta una sempre maggiore attenzione, un maggiore dispendio di energie. I costi di gestione probabilmente aumenteranno. All’inizio si può fare un po’ di fatica ma credo che, nel lungo periodo, se ne vedranno i benefici. 

Un aspetto importante da non sottovalutare per la ripresa è  l’incentivo che lo Stato concede per lavori riguardati la ristrutturazione edilizia, l’efficientamento energetico, il recupero delle facciate ed altro, consentendo dei vantaggi notevoli.

Come categorie professionali  abbiamo proposto che ci sia una maggiore sburocratizzazione e snellimento delle norme e delle procedure, per avere una pronta risposta alle esigenze dei cittadini.

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