mercoledì, Aprile 24, 2024
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Uso di mascherine, le precisazioni della Regione

A seguito dell’ordinanza regionale entrata in vigore ieri  che prevede, tra le altre cose, l’uso obbligatorio della mascherina, sono poi arrivati i chiarimenti da parte dell’assessore regionale Ruggiero Razza per spiegare quando effettivamente la mascherina deve essere indossata.

L’ordinanza n.  21 emanata dal Presidente della Regione Nello Musumeci fa seguito alle Linee guida nazionali da seguire per il proseguo della fase 2  e sarà valida fino al prossimo 7 giugno.  All’art. 23 si legge che l’uso della mascherina è obbligatorio sia nei luoghi pubblici che aperti al pubblico.

“L’uso della mascherina, oltre che un dispositivo di protezione individuale, è un segno di rispetto per le persone che ci circondano” – ha detto Razza.

Secondo quanto specificato dall’assessore, tutti i cittadini hanno l’obbligo di “portarla sempre con sé, anche nei luoghi all’aperto”.

E’ però obbligatorio “indossarla quando non si può garantire una distanza interpersonale idonea a proteggere dal rischio del contagio”.  In sostanza, si trova in un luogo aperto,  in cui non c’è nessun’altro accanto o è comunque ben distanziato, non ha l’obbligo di indossarla. Deve però averla con sé per indossarla in qualsiasi momento se se ne presentasse la necessità, ovvero  quando non fosse più possibile mantenere la distanza di sicurezza.

Quali sono i luoghi pubblici o aperti al pubblico?  La Regione Sicilia ha fatto riferimento a mercati, strade affollate o “qualsiasi spazio in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale”.

L’ordinanza regionale, lo ricordiamo, specificava anche che non è necessaria la mascherina durante l’attività fisica ma va sempre portata con sé per portarla prima o dopo se si presenti la necessità.

Non sono inoltre soggetti all’obbligo della mascherina i bambini al di sotto dei 6 anni e i soggetti con disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

La questione relativa all’uso della mascherina ha sollevato non poche perplessità nella città di Marsala a seguito dell’ordinanza sindacale, arrivata pochi giorni prima di quella regionale, in cui si obbliga all’uso della mascherina in un maggior numero di casi rispetto a quando stabilito dalla Regione.

L’ordinanza sindacale di Di Girolamo stabilisce infatti che l’uso della mascherina nel Comune di Marsala è obbligatoria  sia nei locali che nei luoghi aperti al pubblico, nei trasporti pubblici e privati se si portano con sé persone non conviventi, nei luoghi all’aperto.

Il Sindaco Di Girolamo ha poi spiegato che l’ordinanza nasce dal fatto che sono stati ormai consentiti gli spostamenti all’interno della Regione, quindi anche con aree in cui il contagio è stato più rilevante ma soprattutto dopo che, nei giorni precedenti, erano state notate molte persone a camminare o chiacchierare insieme  senza rispetto del distanziamento sociale.

In molti sollevano dubbi sulla reale necessità di tale misura precauzionale soprattutto ora che, con l’avanzare della  bella stagione e del caldo, l’uso della mascherina diventa sempre più difficile.

Ricordiamo anche che nel Dpcm del 17 maggio scorso emanato dal Premier Conte, all’’art. 3 si legge “è fatto obbligo su tutto il territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. Tra tutte questi provvedimenti, quale prevale? 

I conflitti di questo tipo generatisi nel corso della pandemia sono tanti.

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