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I confidi 106 diventano banche,Confeserfidi pronto a erogare 120 mln diretti alle Pmi

 Il decreto “Rilancio” da poco 
convertito in legge trasforma di fatto i 32 confidi 106 vigilati da 
Banca d’Italia in soggetti “bancari” capaci di erogare ingenti 
finanziamenti diretti alle imprese e ConfeserFidi è già pronto a 
mettere a disposizione delle Pmi siciliane e italiane 120 mln di euro 
sotto forma di finanziamenti diretti o di fidejussioni o di acquisto 
crediti.
Dunque, c’è un’importante novità per le Pmi che abbiano bisogno di 
maggiore attenzione, velocità ed efficienza di risposta al bisogno di 
liquidità rispetto a ciò che ricevono dal sistema bancario 
tradizionale. Infatti, il decreto “Rilancio” ha elevato per i confidi 
106 la possibilità di erogare finanziamenti diretti alle imprese dal 
20 fino al 49% del totale delle attività dell’attivo ponderato, 
riducendo l’originaria attività di prestazione di garanzie consortili 
su finanziamenti bancari che oggi è molto meno richiesta dal mercato.
“Questa possibilità – dichiara Bartolo Mililli, A.d. di ConfeserFidi – 
richiesta con forza da Assoconfidi nazionale, ci aiuta a essere ancora 
più vicini alle imprese. Un confidi vigilato da Bankitalia come 
ConfeserFidi, che ha un attivo ponderato di circa 250 mln, può erogare 
120 mln di finanziamenti diretti alle imprese. Un plafond che ci porta 
ad un livello di operatività simile a quello di una Banca di credito 
cooperativo”.
I confidi 106 per questa attività puramente “bancaria” possono 
impiegare il proprio patrimonio oppure recuperare provvista 
finanziaria presso il sistema bancario o la Cassa depositi e prestiti. 
ConfeserFidi si orienta, per la propria natura statutaria, verso i 
finanziamenti alle microimprese, settore spesso poco attenzionato 
dalle banche, soprattutto da quelle più grandi, e al quale è molto 
vicino offrendo servizi rapidi e online, anche attraverso piattaforme 
digitali.
“Inoltre, ConfeserFidi – spiega Mililli – nell’ambito di questo 49% 
amplia la propria operatività alle fidejussioni, all’acquisto dei 
crediti e alla provvista finanziaria per le piccole imprese che hanno 
soprattutto transazioni commerciali in campo B2b e che, per le loro 
ridotte dimensioni, non trovano assistenza presso le società di 
factoring delle grandi banche”.
“E ancora – prosegue Mililli – a partire dallo scorso 15 febbraio la 
Banca d’Italia ha abilitato ConfeserFidi ad acquistare crediti e 
dilazionarli al debitore ceduto e, quindi, coglierà l’opportunità 
offerta dal decreto ‘Rilancio’ che, ampliando i volumi di intervento, 
consente al consorzio di aiutare ancora di più le imprese in tutta 
Italia tramite questo servizio di acquisto crediti e dilazione di 
pagamenti”.
“Infine – conclude l’A.d. di ConfeserFidi – ci muoveremo sul fronte 
dell’acquisto del credito d’imposta e del reverse factoring. Grazie a 
questo incremento di volumi d’attività creditizia pura, possiamo 
assistere le microimprese con prodotti ‘tailor made’ anche per quelle 
forme tecniche che le banche non assicurano alle Pmi, così come per le 
fidejussioni senza collaterali in denaro avvalendoci della 
riassicurazione del Fondo di garanzia statale gestito da Mediocredito 
centrale, e l’acquisto dei crediti”.

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