Braccio di ferro tra il Governo nazionale e il Governatore della Sicilia Nello Musumeci.
Com’è noto, lo scorso 22 agosto, il Presidente della Regione Sicilia ha emanato una ordinanza con la quale imponeva lo sgombero, nelle successive 48 ore, degli hotspot siciliani e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola. L’ordinanza prevede inoltre il divieto d’accesso ai migranti su tutta la costa siciliana sia su grandi che su piccole imbarcazioni. La motivazione, spiegata dallo stesso Musumeci, è l’impossibilità di assicurare le doverose misure di sicurezza sanitaria vista la promiscuità a cui sarebbero costretti gli ospiti all’interno di tali strutture.
Il Viminale aveva subito risposto che la gestione dei migranti non fa parte delle competenze regionali. Musumeci invece già da tempo lamenta un’assenza ed un pesante silenzio del Governo centrale nella gestione della situazione in centri non adeguati alle attuali esigenze.
Ieri è giunta la notizia che il Governo ha impugnato l’ordinanza di Musumeci. Il ricorso dell’Esecutivo è stato depositato al Tribunale amministrativo regionale e notificato alla controparte.
Il Governatore, dal canto suo, va avanti per la sua strada e annuncia già che difenderà la propria decisione anche davanti al giudice. “Nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo” – ha dichiarato il Presidente della Regione.
Sempre nella giornata di ieri Musumeci ha inviato una nota di diffida alle autorità competenti per l’esecuzione della propria ordinanza. Il governatore chiede inoltre di illustrare il crono-programma del progressivo svuotamento degli hotspot.
Tra i primi migranti trasferiti ci sono coloro che sono risultati positivi al Coronavirus nella struttura di Pozzallo.
Il presidente Musumeci ha chiesto di dare rapida esecuzione al provvedimento, tenuto conto anche dell’enorme numero di migranti attualmente presenti anche nell’hotspot di Lampedusa.
Qui la situazione nel tempo è giunta al collasso. La struttura ha una capienza massima di 192 persone ma appena una settimana fa – tra hotspot e Casa della fraternità – sull’isola c’erano 1.400 persone.
“Presidente Conte, quanti migranti devono ancora essere ammassati nel Centro di accoglienza per potere avviare i trasferimenti da Lampedusa? – aveva chiesto in una lettera aperta il Sindaco Martello.
Per una parte di essi, in queste ore è stato disposto il trasferimento sulle navi quarantena “Azzurra” e “Aurelia”.