“La città dove non si può vivere e nemmeno morire – esordisce così in una nota il parlamentare dell’Udc Vincenzo Figuccia. L’arresto dell’ex direttore dei Rotoli, le tangenti che macchiano i responsabili di abuso d’ufficio e corruzione, restituiscono ai palermitani alcune delle ragioni per le quali, da anni, il più grande cimitero della città, è inchiodato al degrado. Un plauso – sottolinea – va alla Procura e agli investigatori che hanno smascherato il sistema illecito che stava a monte di quanto tutti noi abbiamo iniquamente sopportato con l’immagine indelebile di centinaia di salme accatastate al deposito cimiteriale e i parenti distrutti, alla ricerca disperata della tomba del proprio congiunto. Responsabilità amministrative ma anche politiche da parte di un sindaco che per anni ha promesso un piano organico volto a realizzare un impianto cimiteriale dignitoso e che invece continua a regalare boccate amare alla città”.