giovedì, Marzo 28, 2024
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Dpcm anti-covid, UNPI Sicilia e CIFA Trapani: “Un duro colpo all’economia. Il Governo aiuti le imprese”

La Presidenza regionale dell’Unione Nazionale Professionisti Italiani (UNPI) e la Segreteria di Trapani della Confederazione Italiana delle Federazioni Autonome  (CIFA) sono in prima linea al fianco delle imprese e dei lavoratori dei diversi comparti fortemente preoccupati a seguito dell’emanazione da parte del Governo centrale del recente DPCM firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

“Le molte restrizioni imposte dal nuovo DPCM –ha dichiarato Gaspare Ingargiola, Segretario provinciale di CIFA e Presidente UNPI Sicilia- hanno creato ancora una volta molta confusione ed un diffuso allarmismo con la penalizzazione di taluni settori (vedi in primis quello della ristorazione) che rappresentano il polmone dell’economia italiana, ed in particolare della Provincia di Trapani e della Regione Sicilia. Comprendiamo che queste nuove misure –ha spiegato- siano finalizzate, secondo le indicazioni del cosiddetto “Comitato Tecnico Scientifico”, a contenere e ad arrestare i contagi da covid-19 e pertanto cittadini ed imprese dovrebbero essere responsabilizzati per tale obiettivo. Al tempo stesso però  -ha aggiunto Ingargiola- è innegabile che le chiusure, parziali e totali, imposte alle attività (fra queste anche palestre, teatri, cinema etc.) abbiano tagliato il futuro di molti imprenditori (costretti a pagare sempre le tasse e contributi) che nei mesi scorsi si erano adoperati, su indirizzo delle Autorità di Governo, per potere continuare a gestire le proprie imprese già duramente colpite a causa del lockdown relativo alla stessa emergenza coronavirus. Pertanto –ha concluso- chiediamo, attraverso nuove e rinnovate sinergie  fra le confederazioni, che si sviluppino fin da subito intese costruttive per poter affiancare e chiedere al Governo soluzioni rapide e, soprattutto concrete, per sostenere decisamente l’economia italiana e, viste le sfociate proteste in diverse città italiane, grandi e piccole, la tenuta sociale del Paese che, oggi come non mai, rischia un pericolosissimo default ed evitare che migliaia di famiglie, abbandonate al proprio destino, cadano nell’estrema povertà”.   

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