lunedì, Dicembre 2, 2024
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Appello del Parco Isola di Pantelleria sul rischio incendi: rispetto rigoroso delle regole per la bruciatura di residui colturali

Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria rivolge un appello diretto a tutta la comunità pantesca all’ osservanza rigorosa delle regole di bruciatura dei residui colturali in sicurezza. L’ultimo episodio critico, che risale allo scorso 11 novembre nella Valle di Monastero, ha causato la devastazione di circa due ettari di terreno incolto, superficie coltivata a vigneto, frutteti, ulivi, senza risparmiare arbusteti della macchia mediterranea.

L’incendio ha interessato una zona del versante di Montagna Grande esposto a sud ovest, coinvolgendo la fascia pedemontana ed un lembo della piana di Monastero in località S. Teresa, ai piedi della Grotta di Benikulà; un’area classificata dal Piano per l’Assetto Idrogeologico a pericolosità geomorfologica molto elevata ed a rischio elevato per frane da crollo. Questo ha comportato un prolungato intervento da parte dei vigili del fuoco che, anche a causa dell’assenza di viabilità, sono intervenuti con i fabellotti domando le fiamme attraverso un intervento manuale, durato tutto la giornata. Dalle informazioni tecniche raccolte dagli uffici del Parco, che costantemente analizzano ogni fatto incendiario, è emerso che i danni sono comunque stati limitati per l’assenza di vento.

L’impegno, da parte dell’Ente Parco, a dare accurata comunicazione degli accaduti incendiari è finalizzato a sensibilizzare gli abitanti ad un comportamento attento all’ambiente circostante, considerando non solo il panico del momento ma anche le conseguenze per i residui delle bruciature che possono innescare fenomeni erosivi che modificano le condizioni di stabilità. L’incendio, inoltre, distruggendo le radici degli alberi fa venire meno l’azione di ancoraggio del sistema pianta-suolo-roccia; in concomitanza con eventi piovosi eccezionali e anche di breve durata, l’acqua di ruscellamento scorrendo su superfici molto inclinate tende ad incanalarsi nelle depressioni vallive provocando erosione e trasporto di detriti vari, tronchi d’albero. Ciò può provocare l’innesco di colate di detriti che possono interessare rovinosamente e catastroficamente le aree antropizzate e urbanizzate a valle arrecando danni notevoli a persone, abitazioni, colture, ed infrastrutture.

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