domenica, Dicembre 8, 2024
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ZFM: 35 giorni di presidio, ieri l’iter è stato sbloccato in Senato

«MATTARELLA SI PREOCCUPI DELLE FAMIGLIE PIUTTOSTO CHE DELLE BEGHE DI PALAZZO»

Continua il presidio allo svincolo di Irosa per i 133 comuni montani e il comitato promotore per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia. Si arriva al 35esimo giorno, ma ieri è arrivata la prima buona notizia e cioè che la commissione Finanze e Tesoro del Senato ha dato priorità alle disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche in Sicilia e che la prossima settimana avvierà la discussione per consegnarla all’Aula di Palazzo Madama. Oggi la presidio c’è il vice sindaco di Chiaramonte Gulfi (Rg) Gianvito Messina insieme ad alcuni esponenti del comitato promotore.

«Il comune di Chiaramonte Gulfi – dice il vice sindaco – è stato molto sensibile a questo tipo di iniziativa che rappresenta un grande aiuto creando misure importanti per scommettere in queste piccole realtà che cus:todiscono un patrimonio molto ricco dal punto di vista culturale e ambientale. Questa legge potrebbe essere il trampolino di lancio per scommettere e investire sul proprio territorio soprattutto da parte di tanti giovani. Impegnarsi costantemente per questa battaglia sociale significa credere nelle potenzialità del proprio territorio e far sopravvivere questi piccoli paesi ricchi di storia e di tradizioni che arricchiscono l’intera amata Sicilia».

«La notizia che la Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha dato priorità alle disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche in Sicilia e che la prossima settimana avvierà la discussione per consegnarla all’Aula di Palazzo Madama ci permette di guardare al futuro con fiducia. Tuttavia, siamo fortemente preoccupati con il sopravvenire di una crisi politica che stride con quella, ancor più grave, pandemica. – dice Vincenzo Lapunzina coordinatore del comitato promotore delle ZFM di Sicilia – Facciamo appello al presidente Mattarella affinché guardi con priorità alle preoccupazioni delle famiglie italiane, quindi siciliane, che alle beghe che si consumano nei palazzi romani. I nostri operatori economici vivono una crisi senza precedenti, sono allo stremo e hanno bisogno di attenzioni concrete, soprattutto strutturali. Ai deputati e senatori siciliani chiediamo di anteporre l’interesse dei loro elettori rispetto a quelli di leader dei rispettivi partiti».

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