Le associazioni di categoria degli industriali italiani che operano nel campo dei cereali hanno espresso il proprio disaccordo verso il nuovo “Granaio Italia”, il sistema che mira a tracciare lo spostamento dei cerali in Italia, sia di prodotti nostrani che importati.
Lo scorso dicembre, la sua introduzione ha avuto l’ok della Commissione bilancio. In tal modo, tutti i detentori di cereali e farine oltre le 5 tonnellate annue sono tenuti a registrare le operazioni di carico e scarico sul registro telematico SIAN.
Ma ora Anacer, Assalzoo, Assitol e Italmopa, ovvero le quattro associazioni di industriali attivi nel settore della prima trasformazione e del commercio, si sono rivolte al Ministero delle Politiche Agricole per chiedere delle modifiche.
A loro dire infatti si tratterebbe di una misura “di difficile applicazione e di scarsa utilità” che andrebbe contro le necessità di semplificazione.
Le stesse associazioni lamentano inoltre il loro mancato coinvolgimento nella stesura della norma stessa.
La registrazione delle operazioni di carico e scarico sul portale Sian è già operativa per altri settori cruciali dell’economia agricola italiana come il vino e l’olio. Granaio Italia è nato dunque per fare in modo che la tracciabilità della filiera del grano venisse portata allo stesso livello di vino e olio, con un’ulteriore garanzia per il Made in Italy.