sabato, Aprile 27, 2024
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Lo Curto (UDC), vincere sfide innovazione per far ripartire agricoltura dopo crisi pandemica

In questo periodo di pandemia le condizioni già difficili per l’agricoltura siciliana si sono aggravate. Le imprese del settore agroalimentare stanno conoscendo una crisi profonda contro la quale il parlamento e il governo regionali devono mettere in atto le misure più appropriate, cogliendo l’occasione che viene dal nuovo Psr. Recentemente, l’esecutivo siciliano, con l’ex assessore Bandiera, è riuscito ad ottenere dalla Commissione Europea l’anticipo di due annualità sul periodo 2021-2027 per circa 600 milioni di euro. Grazie a ciò è stato possibile stanziare 80 milioni di euro per le aziende agricole trapanesi tagliate fuori dalla misura 10.1. B sulla riduzione dei fitofarmaci e che con questo intervento possono tirare un sospiro di sollievo. Al nuovo assessore all’Agricoltura Toni Scilla, al quale auguro buon lavoro, raccomando di avere sempre un rapporto molto intenso con il parlamento regionale con l’obiettivo di far conseguire alla Sicilia gli obiettivi prefissati nell’interesse di chi lavora la terra con grande fatica e grande difficoltà. Occorre fare una battaglia per difendere la nostra zootecnia, di cui si parla sempre poco se non per le punte di eccellenza, ma che purtroppo è il settore martoriato dalle stringenti norme europee che sono calibrate a misura delle grandi aziende della Padania, che soffocano la nostra produzione autoctona, poiché la Sicilia è una terra in cui gli allevamenti sono allo stato brado. Se non siamo consapevoli che gli allevamenti di tipo intensivo utilizzano cibi per gli animali che sono estrogenati e ricchi di antibiotici, non abbiamo capito che questo è il vero male per la nostra salute. Avere ucciso la zootecnia in Sicilia, quella degli allevamenti allo stato brado ha influito negativamente sulla nostra salute con l’insorgenza di tumori e di particolari malattie. I nostri allevatori sono allo stremo, penalizzati per non avere ottemperato agli “ordini” che arrivano da Bruxelles a tutela delle grandi imprese che sono in Germania, Belgio, Olanda, nord Italia ma non in Sicilia. Dobbiamo recuperare la nostra identità e farci valere davanti alla UE. La politica agricola regionale sia improntata, nel prossimo futuro, a sostenere l’utilizzazione di carburante pulito non inquinante. Mi sono fatta latrice di una proposta per l’utilizzo in Sicilia dei fondi del Recovery plan che preveda finanziamenti per progetti che muovono dalla captazione di Co2 e dalla fermentazione del vino per produrre metano sintetico naturale non inquinante. La Sicilia ha diritto all’autonomia energetica e a girare passo. Quando parliamo di vino, e sappiamo ad esempio che Trapani è la provincia più vitata d’Europa, possiamo dimostrare al mondo con le etichette delle nostre aziende che la Sicilia, dotandosi di un sistema di produzione di carburante pulito, si rende protagonista di una storia diversa, votata alla salute, alla tutela dell’ambiente, della natura, del suolo del sottosuolo e anche delle sue produzioni. Abbiamo davanti sfide importanti che dobbiamo vincere”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

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