sabato, Aprile 20, 2024
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Roberto Napoletano: “La posta in gioco per l’Italia, l’uscita dai sovranismi, il freno a mano tirato del Pd e i giochetti di prestigio di Grillo”

Gli equilibri interni ai partiti sono un bene meno prezioso di un governo di interesse nazionale di un Paese in ginocchio. Il Recovery Plan italiano, con le sue riforme di struttura, deve durare fino al 2026, ma o lo fai con questo accordo nazionale oppure non lo fai. Non è più l’Italia della guerra tra guelfi e ghibellini, tra berlusconiani e antiberlusconiani, tra europeisti e sovranisti. Dimostriamo di aver capito la lezione e riunifichiamo le due Italie

di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia

La morte del sovranismo leghista con il rapido riallineamento di tutti i guitti del “no-euro” come i Borghi, i Bagnai, i Rinaldi è una condizione necessaria ma non sufficiente di un governo di interesse nazionale che avvii la ricostruzione del grande malato d’Europa. Che colga a pieno l’opportunità del Recovery Plan italiano e sfrutti la straordinaria carta internazionale che rappresenta Draghi per l’Italia alla guida del G20 e alla copresidenza di Cop26 per rilanciare il multilateralismo e lo sforzo ambientale globale. Stupisce la miopia di un pezzettino dei Cinque Stelle che dimostra di non avere capito il cambio di fase. Che fa porre a tutti più di un interrogativo sulla genuinità della svolta europeista grillina che ha segnato la nascita del governo Conte 2 e ha avuto il suo suggello formale nel voto a favore della Von der Leyen per la Presidenza della Commissione europea.

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