Le parole pronunciate oggi dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l’iniziativa “Sud – Progetti per ripartire” mi confortano e confermano che con il “Dossier Sicilia” ci avevamo visto giusto. La presenza della Lega nel nuovo governo nazionale vuol dire attenzione massima a tutte le porzioni di territorio e grazie a questa nuova visione l’elenco di opere, idee e progetti siciliani che avevo consegnato a Matteo Salvini, non sarà più “un altro volume dell’enciclopedia dei sogni” a cui la classe dirigente siciliana ha, spesso e purtroppo, abituato in passato i cittadini. Stavolta molti dei contenuti messi nero su bianco si trasformeranno in opere concrete. Se il presidente Draghi ha ricordato oggi come “non si ripeterà che il 70% delle opere non completate sia stato localizzato al Sud” e che “l’obiettivo di questo governo è spendere bene tutti i fondi europei e far ripartire quel processo di convergenza tra Mezzogiorno e Centro-Nord fermo da decenni” vuol dire che siamo sulla strada giusta. Anzi, aggiungo che oltre ad essere la strada giusta questa è l’unica percorribile tanto con il “Recovery Plan” quanto, in generale, con ogni iniziativa per il post-pandemia. Ci sono quasi 100 miliardi di euro nei prossimi anni a disposizione delle regioni meridionali, la Sicilia deve farsi trovare pronta all’appuntamento contando su una nuova strategia di spesa e investimenti, sull’autorevolezza del Presidente del Consiglio, sulla forza, sul pragmatismo e sull’impegno per i territori espressi dalla Lega. La Lega Sicilia che mi onoro di rappresentare ha anticipato questa strategia messa in campo, ufficialmente, oggi dal premier; la Lega Sicilia ha già redatto e consegnato a Palazzo Chigi tramite il nostro leader, Matteo Salvini, il “Dossier Sicilia”; la Lega Sicilia, infine, è convinta che del nostro Dossier il governo nazionale farà tesoro, traendone i giusti spunti per investire nella nostra isola, rilanciare la nostra economia, ridare dignità nel lavoro e speranza nel futuro a cinque milioni di siciliani.