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Vino e lotta alle frodi, la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica

C’è da parte della Commissione Europa  la volontà di incrementare la lotta alle contraffazioni nel settore vitivinicolo che, come stimato dalla stessa Europa, arrecherebbero un danno annuo di circa 1,3 miliardi di euro che vengono sottratti al mercato regolare: il 3,3% delle vendite. A ciò naturalmente si aggiunge il danno incalcolabile alla reputazione di quello specifico prodotto.

Per porre un freno a tutto ciò e proteggere la qualità, l’identità e l’origine di vini europei, la Commissione sta valutando la possibilità di ricorrere all’analisi dei dati isotopici da cui è possibile risalire alle origini geografiche di un prodotto oltre che verificare l’aggiunta di acqua o zucchero.   

Nel Regolamento (CE) n. 2729/2000 della Commissione, del 14 dicembre 2000, recante modalità d’applicazione per i controlli nel settore vitivinicolo si legge che “l’applicazione dei metodi d’analisi isotopici di riferimento permette un migliore controllo dell’arricchimento dei prodotti vinicoli o l’individuazione dell’aggiunta di acqua a tali prodotti o, in correlazione con i risultati delle analisi di altre caratteristiche isotopiche degli stessi, può contribuire a verificarne la conformità con l’origine indicata nella designazione. Per agevolare l’interpretazione dei risultati di questi metodi di analisi, è necessario poter confrontare i risultati ottenuti con quelli ricavati precedentemente con gli stessi metodi nelle analisi di prodotti aventi caratteristiche analoghe e la cui origine ed elaborazione sono autenticate”.

Ed ancora “Per garantire la qualità e la comparabilità dei dati analitici è necessario applicare un sistema di norme di qualità riconosciute ai laboratori a cui gli Stati membri affidano l’analisi isotopica dei campioni per la banca di dati”. Poiché i vini più a rischio sono quelli a denominazione, ovvero DOC e DOCG, la banca dati dovrebbe contenere più isotopi relativi a queste categorie.

In quest’ottica,  la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica che resterà attiva fino al 13 aprile attraverso la quale sarà possibile far pervenire contributi utili al rafforzamento del sistema e all’implementazione dell’immensa banca degli isotopi necessaria affinché il sistema funzioni.

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