La pandemia non è finita, le vaccinazioni devono ancora accelerare e la linea del rigore e delle necessarie restrizioni fondate su dati scientifici va bene. Ma questa linea non può e non deve deprimere, mortificare, distruggere le persone e le attività produttive. Draghi non è Conte e Figliuolo non è Arcuri, per fortuna, così come c’è l’input decisivo dato dal nostro leader, Matteo Salvini, affinchè ieri il decreto del Consiglio dei Ministri prevedesse ad Aprile le deroghe nei territori che registreranno un calo dei contagi. Un mese in “rosso” o “arancione” anche nelle aree che non lo avessero meritato sarebbe stato un errore clamoroso; giustissima, di conseguenza, la norma voluta dalla Lega di consentire le deroghe in “giallo”. In Sicilia oggi auspico un doppio binario su cui procedere: comportamenti corretti dei cittadini e rapidità ed efficienza delle autorità a garantire le riaperture. Se i siciliani hanno il dovere di comportarsi bene per far calare il numero di contagi e decessi, la nostra classe dirigente è obbligata a ristorare e ridare fiato alle imprese e a riportare subito le persone alla normalità quando e dove sia possibile e ragionevole farlo! Del resto la Lega Sicilia è impegnatissima in questi giorni nell’organizzare l’evento che vogliamo segni da un punto di vista pratico e simbolico la ripartenza: gli Stati Generali del Turismo. Li faremo, come già annunciato, il 7 e 8 maggio e ci vogliamo e dobbiamo arrivare con ottimismo, speranza e con segnali autentici di rivalsa, riscatto e liberazione. Come ha detto Matteo Salvini “nelle zone sicure il ritorno alla vita e al lavoro da dopo Pasqua sarà realtà”. Bene, a questo corretto e benvenuto impegno noi, in Sicilia, ci mettiamo il carico con un piano strategico di alto profilo per rilanciare uno dei comparti economici più rilevanti, quello turistico, per creare nuovo lavoro e per ritornare a vivere.