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Cgil, sul rilancio di Termini Imerese. “Siamo a una svolta,da qui dipende il futuro dell’intera provincia di Palermo”

La Cgil rilancia la vertenza su Termini Imerese.   “Il futuro produttivo della nostra provincia riparte da qui”. Da una parte l’aerea industriale per cui si chiede il rilancio, a partire dalla soluzione della  vertenza  Blutec. Dall’altra la svolta, anche occupazionale, aperta dai progetti per il porto turistico e commerciale.
  In un incontro che si è svolto presso la Camera del Lavoro di Termini Imerese, la  Cgil,  con le  sue categorie e le strutture di servizi  (Sunia, Auser e Federconsumatori),  ha preso posizione esprimendo le sue valutazioni sui progetti di sviluppo per la  città.
    Al primo punto la battaglia che prosegue dei lavoratori ex Fiat. “Tutta la Cgil – dice Laura Di Martino, segretaria della Camera del Lavoro di Termini –  è a fianco dei lavoratori diretti e dell’indotto e sostiene la loro mobilitazione. Termini Imerese rappresenta un nodo strategico, per la sua collocazione geografica. Siamo a una svolta fondamentale per il rilancio di quest’area di crisi complessa, che passa dal funzionamento del porto, infrastruttura strategica per la valorizzazione dell’area industriale, di quella  commerciale e del turismo. Il nuovo progetto del porto commerciale e turistico, prospettato dal presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti,  è un’occasione  unica  per la ripartenza di questo territorio e il riavvio dell’occupazione”.
     Termini Imerese, è l’indicazione della Cgil,  deve scommettere sul recupero della sua vocazione industriale ripartendo da un’attività manifatturiera innovativa ed eco sostenibile, agganciata allo sviluppo turistico. “Lavoriamo  – dichiara il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo –  per un progetto integrato di sviluppo per la città e per i comuni del termitano. Coniugare la reindustrializzazione green delle imprese con la vocazione commerciale e turistica significa sviluppare le potenzialità del porto in entrambe le due  direzioni”. 
      Un  progetto  da  condividere con tutte le forze sociali e produttive della città.  “Bisogna  avere il coraggio di cambiare adesso – è la richiesta che fa il segretario Cgil  Ridulfo – e non perdere l’occasione di sviluppo che offre il progetto del ‘grande porto’ che collega la città di Palermo e di Termini con ciò che si muove lungo la rotta del Mediterraneo,  per offrire sbocchi ai prodotti e alle eccellenze del territorio”.
     “Chiediamo – concludono Ridulfo e Di Martino – che il Piano nazionale di ripresa e resilienza si traduca in investimenti certi per la ripartenza di questo territorio e di tutto il comprensorio. Solo così avrà avuto un senso la vertenza decennale dei lavoratori ex Fiat, una vertenza di spessore nazionale che richiede, per giungere a uno sbocco positivo e al rilancio della produzione,  l’impegno di tutte le forze politiche di governo e di opposizione”.

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