venerdì, Marzo 29, 2024
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Moderna, il richiamo funziona sulle varianti brasiliana e sudafricana

Una dose di richiamo del vaccino Covid-19 di Moderna ha generato una promettente risposta immunitaria contro le varianti più pericolose del Sars-Cov2, la brasiliana e la sudafricana. Lo afferma in una nota l’azienda, citando i primi risultati di uno studio clinico in corso, con il quale Moderna sta testando una dose di richiamo da 50 microgrammi in individui già vaccinati.

I risultati mostrano che questa ha aumentato le risposte anticorpali neutralizzanti contro il virus originale, nonché contro la variante B.1.351 e la P.1, individuate in Sud Africa e Brasile. Le dosi di richiamo sono state “generalmente ben tollerate”. 

“Siamo incoraggiati da questi nuovi dati, che rafforzano la nostra fiducia nel fatto che la nostra strategia di richiamo possa essere protettiva contro queste nuove varianti individuate. La forte e rapida spinta dei titoli a livelli superiori alla vaccinazione primaria dimostra anche chiaramente la capacità di mRNA-1273 di indurre la memoria immunitaria”, commenta Stéphane Bancel, Ceo di Moderna. La piattaforma mRNA di Moderna, prosegue, “permette una rapida progettazione di candidati vaccini che incorporano mutazioni chiave del virus, permettendo potenzialmente un più rapido sviluppo di futuri vaccini alternativi abbinati alle varianti, qualora fossero necessari”. Quindi, aggiunge Bancel, “continueremo ad apportare tutti gli aggiornamenti necessari al nostro vaccino Covid-19 per controllare la pandemia”.

Intanto la versione a dose singola del vaccino Sputnik V, chiamato Sputnik Light, è stato registrato in Russia. Lo fa sapere il Fondo russo per gli Investimenti Diretti (Rdif) in una nota. Il vaccino monodose Sputnik Light ha dimostrato un’efficacia del 79,4% stando ai dati analizzati dopo 28 dall’iniezione nel quadro del programma di vaccinazione di massa della Russia tra il 5 dicembre 2020 e il 15 aprile 2021″, recita la nota. “Un livello di efficacia di quasi l’80% è superiore a quello di molti vaccini a due dosi. Sputnik Light si è dimostrato efficace contro tutti i nuovi ceppi di coronavirus, come dimostrato dal Centro Gamaleya durante i test di laboratorio”, si legge. “Il 21 febbraio 2021 il Gamaleya Center e Rdif hanno lanciato uno studio di efficacia globale dello Sputnik Light. Lo studio clinico di fase III, che coinvolge 7.000 persone, è condotto in diversi Paesi tra cui Russia, Emirati Arabi, Ghana e altri. I risultati intermedi sono attesi per maggio 2021”, prosegue la nota. “Sputnik Light aiuterà a prevenire la diffusione del coronavirus attraverso una più rapida immunizzazione di gruppi di popolazione più grandi, oltre a sostenere alti livelli di immunità in coloro che sono già stati infettati in precedenza”, ha dichiarato Alexander Gintsburg, direttore del centro Gamaleya. “Sputnik Light offre un forte valore nella vaccinazione iniziale e nella rivaccinazione, oltre a potenziare l’efficacia quando viene assunto in combinazione con altri vaccini”.

Preoccupazione della Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce) per la circolare del comitato tecnico scientifico che allunga l’intervallo fra le due inoculazioni dei vaccini mRNA contro il virus SasrCoV2: “La seconda dose del vaccino anti-Covid va fatta entro 21 giorni ai più fragili. Nei pazienti oncologici va rispettato l’intervallo di tre settimane”, avvertono gli esperti. Le persone colpite da cancro, spiega il presidente Foce Francesco Cognetti, “non sviluppano una adeguata risposta anticorpale dopo la prima somministrazione. Non devono, quindi, essere estesi i tempi per il richiamo”.

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