giovedì, Marzo 28, 2024
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Campagna “Mare pulito”

8 giugno, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, i sommozzatori dei Nuclei sub della Guardia Costiera, insieme a centinaia di subacquei volontari si sono immersi nelle darsene e nei porticcioli di diverse regioni costiere d’Italia, dando vita alla campagna “Mare Pulito”, la più importante giornata di pulizia dei fondali mai realizzata in Italia, organizzata congiuntamente dal progetto europeo Clean Sea LIFE e dal Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sostenibilità ambientale in difesa degli ecosistemi marini e costieri.

I Comandi territoriali e i sommozzatori della Guardia Costiera hanno garantito la necessaria cornice di sicurezza in mare, coordinando l’attività di tutti i diving presenti nella più vasta operazione di bonifica dei fondali marini mai
realizzata in Italia, nel rispetto delle norme vigenti in tema di emergenza Covid19. Gli enti territoriali hanno provveduto, al termine delle attività, allo smaltimento dei numerosi rifiuti recuperati dal mare.

La campagna “Mare Pulito”, rappresenta un’azione concreta a favore del nostro mare e del nostro futuro, ma rappresenta anche un’iniziativa volta ad evidenziare quanto l’impatto dell’uomo possa essere determinante per la salute degli ecosistemi marini.

Lo scorso anno, un analoga operazione di bonifica ha portato al recupero di circa 12 tonnellate di rifiuti raccolti nei porti, nelle aree protette e nelle zone archeologiche sommerse di tutte le regioni: copertoni di ruote, attrezzi da pesca,
sacchetti e bottiglie di plastica e vetro, guanti e stoviglie monouso, mascherine, ma anche tubi, latte, fusti metallici, sedie, pattini per bimbi, fuochi d’artificio e persino motorini.

Quest’anno, tra i tanti rifiuti recuperati nei porti, porticcioli, darsene ed aree di pregio ambientale di diverse regioni costiere, per un totale di circa 8,5 TONNELLATE , diverse “reti fantasma”, ovvero reti abbandonate sul fondo del mare e dannose per l’ambiente marino; veri e propri strumenti di morte per le specie marine protette che vi rimangono intrappolate.

Tra il materiale rimosso dai fondali – che sono stati così bonificati – anche pneumatici di auto e camion, attrezzi da pesca, sacchetti, bottiglie e materiale plastico, sedie e lettini da spiaggia, guanti e stoviglie monouso, mascherine, fusti
metallici, cassette, materiale elettronico di risulta, cime d’ormeggio e batterie esauste.

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