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Università di Palermo,corsa a Rettore: “Il voto del personale tecnico e amministrativo sarà determinante per l’elezione del successore di Micari”

 “Per noi è stato un confronto molto utile, apprezzato dai colleghi dell’Ateneo,  per conoscere i programmi dei due candidati a rettore sul futuro dell’Università   di Palermo.

E’  importante sapere  cosa pensa chi avrà la gestione politica dell’Ateneo dopo le elezioni del 27  luglio. Il  corpo elettorale è rappresentato anche dal personale Tab. E quest’anno i potenziali 300 voti del personale tecnico,  amministrativo e bibliotecario  potrebbero essere determinanti per l’elezione del rettore. Sicuramente siamo rimasti soddisfatti dai programmi di entrambi sulle  politiche di internazionalizzazione, sulla capacità di attrazione del nostro Ateneo  nei confronti degli studenti stranieri e anche rispetto al Policlinico. Entrambi, sia Francesco Vitale che Massimo Midiri, si sono espressi per il rilancio della gestione amministrativa del Policlinico”.
 A dichiararlo è Nicola Sinopoli,  segretario  Flc Cgil Palermo con delega all’Università, dopo il primo confronto pubblico organizzato dai segretari Fabio Cirino, Flc Cgil Palermo e Adriano Rizza, Flc Cgil Sicilia. A Massimo Midiri, professore ordinario di Diagnostica per immagini e Francesco Vitale, professore ordinario Igiene generale ed applicata, sono state rivolte le domande dai sindacalisti e dai lavoratori dell’Università presenti al dibattito nel giardino di palazzo Leone. 
  Il  professore Francesco  Vitale ha parlato della valorizzazione di Aten center, (Advanced Technologies Network Center)  il centro di ricerca e sviluppo  settore delle Biotecnologie applicate  che rappresenta, per la Flc Cgil “un importantissimo lavoro multidisciplinare di ricerca costato tanto e che funziona”.   Ha anche annunciato che chiederà al Comune Comune di garantire agli studenti  tutti gli accessi ai luoghi d’arte e di interesse e di un programma per trasferire il  Museo Gemmellaro dall’Albergheria a palazzo Jung,in via Lincoln,  “per creare un distretto unico della cultura con il museo di zoologia Doderlein, già presente,  e con l’Orto Botanico”.  Massimo Midiri ha sostenuto che  “la ricerca deve essere il punto centrale dell’università di Palermo e la nuova conoscenza determinata dalla ricerca può essere trasferita in un modello a cui ci possiamo richiamare, quello dell’università intraprendente, come dicono alla Stanford University. Un’Università che semina saperi  e crea occasioni di lavoro e innovatori. Concetti che sono stati quelli seguiti dal fondatore della Silicon Valley”.
   “Entrambi – ha aggiunto Sinopoli –  hanno parlato di uffici che si occuperanno dei rapporti con le altre istituzioni, pubbliche e private,   per il rafforzamento della terza missione dell’università, che è centro  di ricerca e alta formazione ma anche di crescita culturale,  con all’interno tutti i saperi che possono far crescere il territorio. Altro argomento trattato da entrambi la riduzione del gap tra università del Nord e del Sud e la coesione tra le università del Mezzogiorno”.
   Dalla Cgil Palermo l’appello a non perdere l’occasione delle  risorse del Pnrr per un progetto per Palermo. “Chiediamo un impegno a tutte le istituzioni affinché uno dei 7 centri di eccellenza in Italia inseriti nel Pnrr venga realizzato a Palermo – ha detto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo –  Al momento questo non è previsto, così come degli 11 poli di erogazione di servizi alle imprese immaginati nessuno sarà  realizzato in  Sicilia”. Per il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino “l’università è una delle istituzioni più importanti della nostra regione e in questa fase di cambiamento sociale ed economico il Pnrr offre grandi potenzialità di crescita  che anche l’Università deve sfruttare  in termini di occupazione e sviluppo tecnologico. Bisogna rafforzare il rapporto dell’Università col territorio, palermitano e siciliano, con le istituzioni e col mondo produttivo nel suo complesso”.
  I rappresentanti di  Cgil e Flc hanno anche sottolineato l’importanza di  “costruire un rapporto sempre più sinergico dell’Università con le altre istituzioni e con le parti sociali e l’esigenza di mettere in campo un’offerta formativa che consenta ai ragazzi di restare qui in Sicilia e di avere una prospettiva occupazionale”.

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