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Scicli: sottoscritto un “Patto” tra il Parco Archeologico e il Comune per valorizzare l’area rupestre di Chiafura

L’Assessore Samonà:
“Scicli gioiello barocco e non solo. Chiafura racconta le origini della storia”


Palermo, 16 luglio 2021 – Sottoscritto questa mattina nel complesso di Santa Maria della Croce a Scicli, alla presenza dell’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, il “Patto per Chiafùra” tra il direttore del Parco archeologico di Kamarina e Cava D’Ispica Domenico Buzzone e il sindaco di Scicli, Vincenzo Giannone. Il protocollo d’intesa si prefigge la valorizzazione del contesto storico-archeologico e ambientale dell’area rupestre di Chiafura. Alla firma del Patto erano presenti anche il Soprintendente dei Beni Culturali di Ragusa, Antonino De Marco, l’ispettore onorario dei Beni Culturali, Giovanni di Stefano, il parlamentare regionale Orazio Ragusa, le autorità civili e militari.

Il protocollo consentirà, fra l’altro, di valorizzare l’importante area preistorica della Sicilia sud-orientale grazie a iniziative che saranno realizzate in collaborazione tra i due enti e che prevedono l’attivazione di cantieri scuola, percorsi di visita, laboratori e giornate di studio. L’accordo impegna, in particolare, il Comune e il Parco ad avviare, con carattere prioritario, tutte le attività necessarie per gli interventi di recupero del sito.

Proprio su Chiafura l’assessore Samonà, intervenuto alla firma dell’accordo, ha riferito di un grosso impegno appena assunto dal Governo Musumeci che, nei giorni scorsi, ha stanziato otto milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, per finanziare un grosso progetto di riqualificazione, valorizzazione, consolidamento e sistemazione dei percorsi del quartiere rupestre di Chiafura e delle aree limitrofe.


“Scicli è un gioiello del Barocco – ha sottolineato l’assessore Samonà – ma c’è anche la storia più antica della Sicilia raccontata dall’insediamento di Chiafura. Il progetto di riqualificazione appena approvato prevede anche il completamento del consolidamento, il restauro delle grotte del complesso, il miglioramento delle vie di accesso e la sistemazione delle aree interne ed esterne. Un progetto a tutto tondo che vuole riaccendere l’attenzione sulla Matera della Sicilia; un luogo di grande suggestione dove la vita, attiva fino agli anni ‘50, si è fermata con lo sfollamento a causa delle precarie condizioni essenziali. Una storia che aspetta solo di essere raccontata”.

Meno nota di Matera ma altrettanto suggestiva, Chiafura ben prima del periodo medievale, era già una vera e propria città, con abitazioni, luoghi di culto, necropoli.

Le antiche grotte abbarbicate al costone di San Matteo alla fine del settecento erano abitate da oltre duemila persone. Fu nel secondo dopoguerra, però, che vennero messe in luce le condizioni di disagio igienico in cui si trovavano le abitazioni e Chiafura fu sfollata. Solo di recente è stata rivalutata come sito rupestre da tutelare.

Si può ancora leggere la struttura-tipo delle abitazioni: uno o due vani che si aprivano direttamente sulla strada o su un cortile che nei documenti medievali è indicato come “raffo”, e che spesso era coltivato. In ogni casa erano presenti pochi arredi rudimentali e la mangiatoia.
E proprio sul tema del recupero e della riqualificazione l’assessore Samonà ha partecipato alla tavola rotonda “Sito archeologico di Chiafura: da memoria del sottosviluppo della Sicilia a occasione di rilancio culturale ed economico”, organizzata dall’associazione culturale Prospettive Iblee.

Nel corso della mattinata è stata anche inaugurata la mostra “Il ripostiglio di Bronzi di Castelluccio” promossa dal Parco archeologico di Kamarina e curata dall’Ispettore Onorario dei Beni culturali Giovanni Di Stefano, con cui si avvia il calendario delle iniziative programmate per l’estate, che quest’anno prevedono anche “Le notti dell’archeologia” con l’apertura serale dei siti durante i fine settimana e gli itinerari tematici con le passeggiate guidate in vari luoghi del Parco archeologico.

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