Il Distretto di Siciliani Liberi della Provincia di Siracusa, nell’apprendere della
rimozione di Don Palmiro Prisutto da Parroco della Chiesa Madre di Augusta, esprime
solidarietà e vicinanza all’uomo ed al pastore che ha saputo con il suo ministero stare
dalla parte dei più deboli.
Era sicuramente comodo schierarsi, con un “silenzio assordante” ed omissivo, così
come hanno fatto e continuano a fare in tanti, nel martoriato territorio del triangolo
industriale di Siracusa.
Don Prisutto ha avuto il coraggio di non fare come Don Abbondio, sottostando ad
imposizioni che mal si conciliano con il mandato cristiano, ma viceversa ha avuto il
merito di denunciare che la vita è un bene troppo prezioso che non può essere messo
in secondo piano rispetto ai poteri forti degli interessi capitalistici.
Tante e troppe famiglie piangono i loro morti per cancro nel triangolo industriale di
Augusta, Melilli e Priolo e ricordare a chi di dovere queste morti non può essere
certamente una colpa da espiare.
Siciliani Liberi, al contrario, esprime grande apprezzamento per quanto fatto da Don
Prisutto e ritiene che la rimozione sia una ingiustizia che non può essere sottaciuta.
La voce della gente comune, dei fedeli e di un popolo implorante si alza a sua difesa,
ecco perché Siciliani Liberi chiede al Vescovo di Siracusa di fare un passo indietro e
dimostrare che la Chiesa è ancora la Chiesa degli ultimi, di coloro che soffrono, di
coloro che sono perseguitati a causa della giustizia.