venerdì, Marzo 29, 2024
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Femminicidio di Bronte, Minardo (Lega): “escalation di violenza contro le donne che fa rabbrividire”

E’ indispensabile ragionare ed agire subito anche a livello politico

“Leggo gli ultimi episodi di cronaca nera con vittime donne innocenti e davvero mi vengono i brividi. Il femminicidio di Bronte consumatosi stamattina è solo l’ultimo di una serie che in questi giorni sembra volere superare le già terribili statistiche a cui siamo abituati. Sono vicino alla famiglia di Ada Rotini assassinata oggi dal marito nel giorno dell’udienza di separazione. Ho ancora in mente Chiara Ugolini uccisa domenica scorsa sul Lago di Garda da un vicino di casa di origini catanesi., un’altra tragedia che ha scosso pure la comunità siciliana. Le immagini del funerale della giovanissima Vanessa Zappalà le abbiamo ancora tutti ben chiare in mente, è stata ammazzata a colpi di pistola dall’ex fidanzato il 23 agosto. Sempre oggi ho letto di un’altra allucinante a Mirabella Imbaccari dove i carabinieri hanno arrestato, probabilmente appena in tempo per evitare un altro lutto, uno stalker che da settimane perseguitava e picchiava la ex compagna con una violenza e un’ottusità incredibili. Siamo sempre concentrati su parecchi pur importantissimi problemi di ordine sanitario ed economico ma ritengo sia indispensabile ragionare ed agire subito a livello politico anche su questa escalation di violenza contro le donne che fa rabbrividire. L’apertura dell’anno scolastico è alle porte: assieme al gruppo parlamentare della Lega Sicilia all’ARS a Palermo intendo coinvolgere subito l’assessorato regionale all’Istruzione in un dibattito pubblico per stabilire le forme di nuovi progetti e modelli educativi da proporre nelle nostre scuole. Proviamo ad allargare la dimensione dell’educazione civica insistendo sull’insegnamento al rispetto delle donne e spiegando ancora di più e meglio quanto conti il ripudio di ogni forma di violenza per dare dignità e valore ad ogni essere umano. Dobbiamo privilegiare questo percorso su tutto il resto, pure a costo di ritoccare al ribasso altri capitoli della pubblica istruzione. I “vendicatori affettivi”, i maschi che fanno del culto del possesso, della rabbia e della sopraffazione la loro ragione di vita sono ancora troppi, in tutte le fasce di età: almeno cerchiamo di arginare il fenomeno nelle nuovissime generazioni. A Roma poi cercheremo, in Parlamento, di individuare nuove risorse da destinare alla prevenzione dei femminicidi e in questo senso si tratta in primis di aumentare gli strumenti tecnologici in dotazione alle forze dell’ordine e di capire quanti margini vi siano per avere più uomini e donne qualificati sul territorio preposti ai controlli e alla repressione immediata, prima che le tragedie si verifichino. Purtroppo spesso, in queste storie tremende, bisogna fare i conti anche con l’imprevedibilità della rabbia, dell’odio e della brutalità e c’è poco da fare ma, come detto, in questo caso torniamo alla questione culturale ed educativa per cui possiamo fare ancora tanto”.

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