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Cobas-Codir: “Beni Culturali,fate a meno di prenderci in giro”

I Lavoratori consegneranno, nelle mani dei direttori, le chiavi del siti. Sarà compito loro tutelarli e tenerli aperti nelle festività.”

“Il 10 agosto scorso, dopo un incontro con il Dirigente Generale, il Capo di Gabinetto e il Dirigente dell’Unità I di Staff, abbiamo dichiarato di essere fortemente preoccupati sia per il mancato pagamento di quanto spettante al personale per le prestazioni rese lo scorso anno, come da accordo sottoscritto tra Amministrazione e Sindacati nell’ottobre dello scorso anno, sia per la mancata possibilità di sottoscrizione di un accordo sindacale, per il corrente anno, in un apposito tavolo negoziale alla presenza di tutte le Organizzazioni Sindacali rappresentative, al fine di derogare pattiziamente il limite del terzo dei festivi effettuabili, dal personale con attività a ciclo continuo, nell’arco dell’anno solare.”

A dichiararlo sono Michele D’Amico responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir.

“Nei giorni scorsi abbiamo diffidato i Dirigenti Responsabili delle Strutture Periferiche – commentano D’Amico e Romano – per avere utilizzato il personale turnista in maniera difforme al dettato contrattuale, annunciando di notiziare la Procura della Corte dei Conti del danno erariale emergente per un utilizzo delle risorse del FORD 2021 in violazione degli Istituti contrattuali del CCRL 2016-2018.

“È trascorso più di un mese dall’incontro del 10 agosto e – proseguono i due sindacalisti – il vertice assessoriale, oltre a svolgere il canonico e, allo stato attuale, infruttuoso compitino di interlocuzione epistolare con il Dipartimento Economia nel vano tentativo di recuperare le risorse necessarie a remunerare quanto spettante al personale, ha deciso di non convocare le Organizzazioni Sindacali; ciò, in spregio proprio nei riguardi di quell’unico personale che, durante il periodo del lockdown da COVID-19, è stato precettato con apposito decreto a prestare in presenza la propria attività lavorativa allo scopo di salvaguardare il patrimonio culturale presente nell’isola.”

“È ormai del tutto evidente che il vertice assessoriale – concludono i sindacalisti di Cobas/Codir e Cu.Pa.S/Codir – non ha alcuna intenzione di utilizzare il proprio personale oltre il limite dei festivi previsto contrattualmente e certamente il medesimo personale ne trarrà le dovute e naturali conseguenze: a partire da sabato pomeriggio, 25 settembre, saranno consegnate le chiavi dei siti culturali nelle mani dei Direttori, ai quali si attesta la responsabilità costituzionale di tutelarli e di tenerli aperti nelle festività mentre, per il pagamento delle prestazioni effettuate lo scorso anno, il Cobas/Codir e il Cu.Pa.S/Codir avvieranno un’azione legale che culminerà con l’emissione dei decreti ingiuntivi nei confronti dell’amministrazione regionale che si ostina, a distanza di quasi un anno, a non pagare il personale.”

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