giovedì, Marzo 28, 2024
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Storia di Ada Lovelace, Palermo ricorda la madre del computer

Capì per prima che era possibile creare un’intelligenza artificiale per ordinare alle macchine di svolgere funzioni programmate. Da lì nacque l’idea di un sistema progenitore del computer.

Accadeva a metà dell’Ottocento in Inghilterra sullo sfondo della prima rivoluzione industriale grazie alla geniale l’intuizione di Ada Lovelace, figlia del poeta Lord Byron. A lei è dedicata una giornata mondiale (“Ada Day”) che a Palermo si svolgerà il 13 ottobre nel complesso monumentale dello Steri per iniziativa dell’Università e con il sostegno del Comune. Gli studiosi si confronteranno sulla storia straordinaria di una donna che con la sua intelligenza matematica superò i pregiudizi e le limitazioni del tempo e diede una svolta al corso della scienza. Decisivo fu l’incontro con Charles Babbage, uno scienziato che già aveva maturato l’idea di un calcolatore. Ada Lovelace diede forma a quel progetto separando la meccanica (hardware) dalla programmazione: il suo software era costituito da bande perforate che trasmettevano ordini alle macchine. La vicenda umana e scientifica della madre del computer, morta ad appena 36 anni, viene ripercorsa anche con due video curati da Valeria Patera che ha organizzato l’incontro: “Pensare la tecnica” (Dall’invenzione del software alla Rivoluzione 4.0) e “La fata matematica”, brano di uno spettacolo teatrale con Galatea Ranzi e Gianluigi Fogacci. La stessa Patera traccerà un ritratto storico, biografico e scientifico della Lovelace che visse una vita tanto breve quanto intensa tra passione per la scienza, amori clandestini e ludopatia. Cinzia Cerroni parlerà dei “pregiudizi della scienza”, Gianluigi Oliveri della filosofia del computer e Antonio Chella della robotica e dell’intelligenza artificiale. “Ada Lovelace – dice Valeria Patera – ebbe il grande merito di mettere in pratica il concetto della programmazione: codificava le funzioni delle macchine che fino a quel momento erano progettate per un solo compito. E quell’intuizione ha davvero cambiato il mondo”.

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