giovedì, Aprile 25, 2024
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“I-DESIGN”: a Palermo la Settimana del Design

“Le trasformazioni delle città e il loro cuore pulsante sono alla base dell’edizione di quest’anno di I-Design, settimana del design che pone l’attenzione sulle infinite possibilità che i contesti urbani ci offrono in un’epoca di rapide e radicali trasformazioni”.

Lo ha detto l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, durante la presentazione di “I-Design”, la rassegna italiana del design curata da Daniela Brignone, in programma a Palermo dal 29 ottobre al 7 novembre.

Siamo davanti a una manifestazione la cui longevità – espressa già in nove edizioni – è la risposta migliore nell’ottica di una dimensione creativa e creatrice che ci restituisce l’esigenza di una città nuova che apre a suggestioni molteplici: la città stessa, infatti, è memoria, ma, al contempo, manifesta sempre più spesso una invisibilità rispetto al rapido svolgersi della quotidianità”.

C’è poi – ha aggiunto l’assessore Samoná – l’anonimato di città divenute grigie e tutte uguali, come spesso avviene nelle grandi periferie, che è il rischio di un oggi senza visione di futuro. Ed è per questo che c’è l’urgenza anche di segni tangibili che ci richiamino al desiderio di una trasformazione e a nuove reti di relazioni, di scambi, di percorsi, anche molteplici: la necessità di progettare una visione di futuro mediante la concretezza dell’azione quotidiana”.

Con riferimento all’opera di Calvino “Le città invisibili” che dà il titolo a questa edizione, l’Assessore Samonà ha evidenziato come diviene essenziale definire un punto di partenza per rileggere il presente e rielaborare e ripensare a un futuro possibile in cui la città e l’uomo non siano nemici, ma nuovamente in simbiosi.

L’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, ha sottolineato l’assessore, incarna queste trasformazioni essendo impegnato da tempo ad affermare questa dimensione nuova che è assolutamente contemporanea, poiché guarda all’antico e al presente come serbatoi per pensare e progettare il domani della nostra terra. Tutto questo in una città come Palermo, che talvolta digerisce e dimentica in fretta, ha un valore ancora più alto, perché segna i punti cardine di un rinnovato dibattito culturale di cui ha tremendamente bisogno”.

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