venerdì, Marzo 29, 2024
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Viticoltura, CIA Petrosino: troppi terreni a vigneto abbandonati

L’ultima riunione importante in provincia  di Trapani per parlare di agricoltura è stata il 5 luglio 2019 al baglio Basile, con la presenza dell’allora assessore  regionale all’agricoltura Edy Bandiera, del presidente nazionale della Cia Dino Scanavino, dei presidenti delle cantine sociali del Trapanese, assemblea molto partecipata con interventi autorevoli in cui si parlò di vitivinicoltura, successivamente era prevista una riunione indetta dalla Cia di Petrosino nei locali del centro polivalente di Petrosino nel mese di marzo 2020, per fare una disamina della situazione vitivinicola trapanese, purtroppo il coronavirus ci ha fermati tutti, da quel 5 luglio sono passati oltre 2 anni, tra le preoccupazioni per il Covid e la situazione economica che si è aggravata. Quello che mi va adesso di sottolineare è il preoccupante fenomeno dell’abbandono di molti terreni agricoli coltivati a vigneto, anche in certe zone abbastanza fertili.

A soffrire di più in questo momento sono le piccole aziende formate da 3-4 ettari di terreno, che non riescono ad accedere  a dei contributi regionali ed europei, queste aziende hanno difficolta a coltivare i propri vigneti, dati gli aumenti elevati dei costi di produzione, del carburante, dei concimi, dei prodotti fitosanitari ecc,.

Mi chiedo se parlare di vitivinicoltura voglia dire parlare esclusivamente di Psr o di altre agevolazioni per favorire soltanto le grandi aziende? I temi centrali non possono essere sempre gli stessi, le piccole aziende fino ad adesso sono riuscite con mille difficoltà, a produrre, e mantenere il verde nelle campagne, oltre ad evitare il rischio idrogeologico, ora mi chiedo se sia il caso di iniziare a parlare anche delle piccole aziende, prima che ci sia un grande abbandono generale e un disastro ambientale.

La piccola azienda dovrebbe avere gli stesso diritti in forme diverse, dovrebbe avere accesso anche ai piccoli finanziamenti, per alleviare i costi di produzione.

Spero che la politica, possa ascoltare questo tipo di messaggi, per dare ancora speranza a questi agricoltori che oltre ad  avere costi di produzione elevati, per il momento si sostengono solo con i pochi euro di liquidazione da parte delle cantine, che in alcuni casi sono stati anche pochi spiccioli. Nel caso delle cantine va fatto un discorso a parte, gli enormi costi di gestione non possono essere tutti a carico del socio che conferisce l’uva in cantina, occorrerebbe rivedere la legislazione per dare un po’ di ossigeno a questi soci, che il più delle volte portano nulla o niente a casa.
Spero che la pandemia possa finire presto e che si possa fare qualche iniziativa pubblica, purtroppo fino adesso non ci è stato consentito. 

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