Da quanto emerge dalle recenti graduatorie, molti Avvocati hanno superato le selezioni
per l’ufficio per il processo ma ancora non sanno quali incompatibilità dovranno
evitare.
Se è vero che, con una norma assolutamente inopportuna, è stata esclusa
l’incompatibilità con la professione forense, si attende ancora di capire se il
componente dell’ufficio per il processo possa svolgere la propria attività professionale
nello stesso circondario in cui opera.
Si tratta di una lacuna grave, alla quale va posto immediato rimedio perché non appare
possibile contribuire alla definizione dei procedimenti negli stessi uffici all’interno dei
quali si svolge la professione.
Auspichiamo, pertanto, che il Ministro intervenga con estrema chiarezza e che lo voglia
fare prima della scelta delle sedi presso cui operare da parte dei candidati, in quanto
questi ultimi devono poter scegliere con la massima consapevolezza.
Una riforma dovrebbe risolvere i problemi, non crearne di nuovi.