Oggi ricorre il 74° anniversario dell’uccisione di Epifanio Li Puma, il sindacalista della Cgil ucciso il 2 marzo 1948 a Petralia Soprana, con due colpi di fucile, davanti ai suoi figli, mentre lavorava la terra.
A tal proposito, questo pomeriggio la Cgil depositerà tre corone di fiori nei luoghi che lo ricordano. Il primo appuntamento, alle ore 16, è davanti alla lapide a Borgo Verdi, nella campagna dove Li Puma fu ucciso, a Petralia Soprana. Poi si andrà a Raffo, la borgata dove il rappresentante dei lavoratori nacque e abitò. I fiori saranno deposti nella piazzetta, davanti al ceppo a lui intestato. Ultima tappa a Petralia Sottana, nel nucleo di San Giuseppe, dove si trova il monumento col medaglione che ritrae il suo volto.
“Con l’assassinio di Epifanio Li Puma – dichiarano Dino Paternostro, responsabile Legalità e memoria storica Cgil Palermo e Lillo Spitale, per la Camera del lavoro Petralia-Alte Madonie – la mafia, gli agrari e la politica reazionaria siciliana vollero privare il movimento contadino madonita di un dirigente capace e prestigioso, che stava organizzando importanti iniziative di lotta per l’assegnazione delle terre incolte o mal coltivate alle cooperative dei contadini”.
“Contemporaneamente – aggiungono Dino Paternostro e Lillo Spitale – vollero lanciare un messaggio politico a tutti i siciliani alla vigilia delle elezioni politiche del 18 aprile 1948, attraverso un crescendo di delitti. Il 2 marzo 1948 venne assassinato Li Puma ma otto giorni dopo, il 10 marzo, sarebbe stato ucciso Placido Rizzotto a Corleone e, il primo aprile, Calogero Cangelosi a Camporeale. Un messaggio chiaro e inequivocabile: chi si schiera col movimento contadino e con la sinistra muore.
La memoria di quelle lotte oggi serve ad onorare i nostri caduti ma anche a contrastare le moderne forme di sfruttamento dei braccianti agricoli e a indicare nello sviluppo agricolo moderno e legale la strada da battere con grande decisione”.