lunedì, Maggio 19, 2025
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Sicilia,appello di oltre 20mila ingegneri ai parlamentari: “decreto sostegni ter, effetti devastanti sulla filiera edile”


ECCO GLI EMENDAMENTI RIGUARDANTI LE SANZIONI DEI TECNICI
ASSEVERATORI E LA PROROGA DELLE SCADENZE

Pregiatissimo


Nell’interesse di una categoria che in Sicilia conta oltre 20mila professionisti,
desideriamo rappresentarti e trasferirti criticità e preoccupazioni che vedono
coinvolti gli Ingegneri a seguito del Decreto Sostegni Ter.
La stretta, ingiustificata, che il Governo ha avanzato nei confronti dei professionisti,
rischia di mettere seriamente a rischio il lavoro che in questi mesi ci ha visto
coinvolti nella direzione dell’efficientamento energetico e della sicurezza, in un
territorio che oggi più che mai necessita di attenzione su questi due fronti.
Inoltre, il sistema economico – finalmente incentivato dai bonus edilizi – dopo lo
slancio iniziale rischia nuovamente la paralisi, con l’aggravante di un
indebitamento dovuto alla sovraesposizione iniziale di chi ha investito tempo e
risorse per arrivare puntuale all’appuntamento con la “ripresa” della filiera edile.
Una situazione, ulteriormente aggravata dalla drammatica situazione dettata
dalla guerra e dalla necessità di ridurre l’approvvigionamento di risorse
energetiche esterne, attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili e il potenziamento
dei sistemi di isolamento degli edifici.
La Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che, anche su impulso degli Ordini
provinciali, si è messa al servizio delle forze politiche per fronteggiare il sistema
fraudolento di cessione del credito e per mettere a punto azioni convergenti e
comuni, ha elaborato proposte condivise di subemendamenti relativi al
provvedimento AS 2505 “Decreto Sostegni Ter”, da utilizzare nel caso non fosse
possibile la soppressione integrale del comma 2 dell’articolo 28-bis.
I nove Ordini provinciali siciliani e la Consulta degli Ordini degli Ingegneri
della Sicilia Le chiedono pertanto di farsi portavoce delle istanze avanzate
unitamente dalla categoria, con l’obiettivo di sciogliere finalmente i “nodi” relativi
ai Bonus Edilizi, per evitare il paventato blocco dei cantieri e ottenere la massima
efficacia dagli strumenti normativi legati soprattutto al 110%, alleggerendo il peso
delle preoccupazioni che coinvolgono imprese, operatori e cittadini.
Riportiamo di seguito i due emendamenti al SOSTEGNO TER elaborati dalla
Rete delle Professioni Tecniche (RPT):
AS 2505
Emendamento 15.0.1000
Subemendamento
All’articolo 28-bis, comma 2, la lettera a) è sostituita dalla seguente:
a) dopo il comma 13-bis è inserito il seguente: “13-bis.1”.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il tecnico abilitato che, nelle
asseverazioni di cui al comma 13, allo scopo di conseguire un ingiusto profitto
per sé o per altri attesta falsamente l’effettiva realizzazione dell’intervento è
punito con la multa da 10.000 a 50.000 euro;
Una proposta emendativa finalizzata a mitigare l’indiscriminato inasprimento delle
sanzioni a carico dei professionisti in relazione ai bonus fiscali in edilizia. Sì ai
controlli. Sì alle pene severe per chi non rispetta la legge. Sì alla caccia ai furbetti.
Tutto giusto e condiviso in primis da noi ingegneri, che operiamo nella legalità e
non vogliamo vedere calpestati i nostri diritti e sacrifici. Ma la battaglia alle azioni
fraudolenti in edilizia non può scagliarsi SOLO contro i professionisti, con gravi
errori di metodo e di merito che minano la compatibilità costituzionale. Tale
elevatissima sanzione penale, riservata a chi svolge attività di progettazione e
asseverazione delle opere ricomprese nei Superbonus (i.e. la forma di agevolazione
in edilizia caratterizzata ad oggi dal più alto tasso di controllo, dal più basso tasso
di “frode” e dal più alto ritorno economico per l’Erario) dovrebbe riguardare
fattispecie più significativamente lesive del pubblico interesse e del pubblico
denaro.
AS 2505
Emendamento 15.0.1000
Subemendamento
All’articolo 28-bis, comma 2, la lettera b) è sostituita dalla seguente:
b) al comma 14 viene aggiunto il seguente periodo:
Il massimale assicurativo per l’attività di asseverazione deve essere pari
almeno al 10% del totale dell’importo complessivo degli interventi
oggetto delle asseverazioni se l’ammontare degli stessi è inferiore a 5
milioni di euro IVA esclusa e pari almeno al 20% del totale dell’importo
complessivo degli interventi oggetto delle asseverazioni se l’ammontare
degli stessi è pari o superiore a 5 milioni di euro, IVA esclusa
Una modifica necessaria perché il nuovo testo sulle assicurazioni rischia di far
saltare la copertura assicurativa dei professionisti, dato che nessuna compagnia
assicurativa coprirà il rischio delle sanzioni penali. In subordine, qualora il mercato
assicurativo dovesse, in tesi, offrire prodotti in grado di sostenere tale rischio, pare
evidente che i relativi premi sarebbero insostenibili. Inoltre, va osservato che le
modifiche previste sul massimale delle assicurazioni a garanzia dell’incentivo
statale è errata, come dimostrato in un apposito documento CNI-ANIA, perché
confligge con tutte le regole sui principi di calcolo statistici e probabilistici in
materia e sicuramente aumenterà i costi. Inoltre, unita alla sanzione penale di cui
sopra, bloccherà, a breve, il plafond delle aziende assicuratrici, creando ulteriori
problemi nell’attuazione del bonus edilizi. Si ritiene pertanto necessario che la
norma prevista venga corretta secondo le modalità proposte perché possa essere
realmente foriera di risultati positivi e non discutibili sul piano della prevenzione
delle frodi, cui il Parlamento è assolutamente sensibile.
Vi sono inoltre due richieste di proroga, che sono oggetto di presentazione da
parte della filiera delle costruzioni, ma in altro provvedimento in fase di
definizione.
AS 2505
Emendamento 15.0.1000
Subemendamento
Alla lettera c), n. 2), capoverso 1-bis, prima della lettera a), inserire la seguente:
“0a) all’articolo 119, comma 8-bis, secondo periodo, le parole:
31 dicembre 2022” e “30 giugno 2022” sono rispettivamente sostituite
dalle seguenti “28 febbraio 2023” e “30 settembre 2022”
In considerazione del blocco dell’operatività determinato dall’incertezza scaturita
dalla normativa sulla cessione dei crediti che, dallo scorso 27 gennaio 2022, si è,
di fatto, determinata per effetto della formulazione originaria dell’articolo 28 del
decreto-legge in esame, il sub emendamento proposto prevede la proroga al 30
settembre 2022 del termine vigente del 30 giugno 2022 entro il quale deve essere
realizzato il 30% dell’intervento per poter godere del superbonus 110% in presenza
di interventi su edifici unifamiliari. Parimenti viene prorogato di due mesi il termine
entro il quale è possibile sostenere le relative spese per beneficiare
dell’agevolazione. Considerato il blocco nella realizzazione degli interventi che si è
verificato in vigenza dell’originario art. 28 che aveva reso praticamente impossibile
la cessione dei crediti e l’incertezza che le nuove misure in tema di asseverazioni
stanno comportando, l’allungamento di 60 giorni dei termini indicati non
determina nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
AS 2505
Emendamento 15.0.1000
Subemendamento
Alla lettera c), n. 2), capoverso 1-bis, prima della lettera a), inserire la seguente:
0a) all’articolo 119, comma 8-bis, secondo periodo, le parole “30 giugno
2022” sono sostituite dalle seguenti: “30 settembre 2022”
In considerazione del blocco dell’operatività determinato dall’incertezza scaturita
dalla normativa sulla cessione dei crediti che, dallo scorso 27 gennaio 2022, si è,
di fatto, determinata per effetto della formulazione originaria dell’articolo 28 del
decreto-legge in esame, il sub emendamento proposto prevede la proroga al 30
settembre 2022 del termine vigente del 30 giugno 2022 entro il quale deve essere
realizzato il 30% dell’intervento per poter godere del superbonus 110% in presenza
di interventi su edifici unifamiliari.
Considerato il blocco nella realizzazione degli interventi che si è verificato in vigenza
dell’originario art. 28 che aveva reso praticamente impossibile la cessione dei crediti
e l’incertezza che le nuove misure in tema di asseverazioni stanno comportando,
l’allungamento di 60 giorni del termine indicato non determina nuovi o maggiori
oneri a carico del bilancio dello Stato.
Ringraziandola per la Sua attenzione e sperando in un accoglimento delle
istanze da parte dei nove ordini provinciali e della Consulta degli Ordini degli
Ingegneri della Sicilia, ci teniamo ancora una volta a ribadire che i temi sopra
esposti hanno importanti ricadute sul futuro della categoria, sul futuro del
nostro territorio, sul futuro dei cittadini siciliani.

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