“Pensavamo fosse uno di alto livello, diciamo di un terzo livello che dialoga con condannati del calibro di Dell’Utri e Cuffaro.
Invece no, è uno spicciafaccende che raccogli e smista “segnalazioni”.
Nulla di penale, solo penoso moralmente.”
Lo scrive oggi sui social network Mariangela Di Gangi, commentando le notizie sui contenuti di una chat privata dell’allora assessore regionale Roberto Lagalla