venerdì, Marzo 29, 2024
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Trovato il corpo di Elena: mamma indica luogo ritrovamento

È stato trovato il cadavere di Elena, la bimba di 5 anni di cui era stata denunciata la scomparsa ieri a Tremestieri etneo.  Sarebbe stata la madre a fare trovare il corpo della piccola, della quale ieri la donna aveva denunciato il sequestro da parte di tre uomini armati e incappucciati, subito dopo aver prelevato la figlia all’asilo.

La donna è uscita poco fa dalla sua casa di Mascalucia, con la sua auto, accompagnata dai carabinieri.

I militari hanno transennato un fondo agricolo distante alcune centinaia di metri dalla casa in cui abita la mamma di Elena. La zona è sorvolata da un elicottero e viene battuta da militari dell’Arma.

Sul sequestro di ieri di Elena, trovata morta oggi, le indagini dei carabinieri e della Procura di Catania hanno puntato sia sul rapimento che sulla denuncia della madre che è apparsa “poco credibile” nella ricostruzione fornita. Alcune ‘anomalie’ sono emerse subito agli investigatori. La dinamica del sequestro nel racconto della donna: tre uomini incappucciati e uno armato di pistola. Nessun testimone, oltre lei, dell’episodio. Non chiama subito aiuto sul posto, telefonando al 112, ma prima va a casa e poi con i familiari dai carabinieri a presentare la denuncia. Anomalie che hanno portato carabinieri e Procura a pressioni sulla donna che ha rivelato dove trovare il corpo della figlia. La mamma di Elena sta per essere nuovamente interrogata dalla Procura sulla vicenda.

Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, spiega che nell’interrogatorio della notte scorsa “la madre era stata lungamente sentita” e durante un “lungo interrogatorio le erano state contestate varie incongruenze. Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere – aggiunge il procuratore – e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie“. 

“E’ mia nipote, non mi toccate, fatemi passare, voglio il suo corpo è mia…”. Urla così, drammaticamente scosso, il nonno paterno di Elena, appena arrivato con la moglie sul posto del ritrovamento del cadavere della nipote. “Non credevamo possibile una cosa del genere. Un rapimento – prosegue – era impensabile. Non si poteva immaginare quello che è successo. Mi sembra tutto così strano, assurdo. La madre di Elena era una ragazza molto chiusa, ma non riesco a spiegarmi il motivo di quello che è accaduto. Ma adesso chi è stato deve pagare, anche chi l’ha eventualmente aiutata“. 

C’è un angelo in paradiso o una mamma che non stava bene psicologicamente o qualcuno ha combinato qualche pasticcio. La nostra società ha gli eroi e i disgraziati. Che questa vicenda diventi un motivo per riflettere sul valore della vita è sull’assistenza da fare alle persone che non stanno bene con la testa”. Così sulla vicenda della piccola Elena il parroco di Massannunziata e rettore del santuario di Monpilieri, padre Alfio Privitera.

fonte: ANSA

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