domenica, Maggio 19, 2024
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Ri_generazione umana le conversazioni della memoria nel trentennale 1992-2022

concludiamo con due incontri e un tris di autori

19 e 20 luglio ore 19.00 al chiostro di Otium

Ci avviamo alla conclusione della rassegna Ri_ Generazione Umana Le conversazioni della memoria nel trentennale 1992-2022, al chiostro di Otium, in via XI maggio a Marsala, ultimi due incontri in programma per il 19 e il 20 luglio e tre autori in conversazione.

martedì 19_ore 19  Augusto Cavadi Quel maledetto 1992. Di Girolamo edizioni dialoga con Barbara Lottero, giornalista e Renato Polizzi, scrittore.

Un filosofo per riflettere sul maledetto 1992. Dicevamo: conoscere è ricordare e insieme a Cavadi, un filosofo pratico, su questo rifletteremo, sulla memoria come esercizio di conoscenza, il tema cruciale della nostra rassegna .

mercoledì 20_ore 19 Vanessa AmbrosecchioCosa vedi, il Palindromo Edizioni-  Martino lo CascioIl giardino della memoria. Mesogea Edizioni dialogo tra due autori

Un incontro in cui due autori dialogheranno tra loro, con due libri che mostrano le due facce dello stesso male: la speculazione economica e la ferocia del crimine. L’ Ambrosecchio con il suo punto di vista sul sacco di Palermo e Lo Cascio che dirà del rapimento del tredicenne Giuseppe di Matteo e del suo assassinio.

Il libro parte dal ritorno di Mimmo Bosso sull’Isola, dopo anni di studi trascorsi al Nord: è ancora un
magistrato alle prime armi. È volenteroso e preparato, ma non c’è nessuna missione da crociato ad attenderlo, nessun ideale cui dare sfogo. Eppure, in Procura il clima è incandescente e sulle scrivanie degli inquirenti si accumulano le carte del Grosso Caso, dalle quali emergono i nomi di spicco della criminalità organizzata. Le indagini non hanno risparmiato nessuno, ci sono intrighi di Palazzo, interessi generali e particolari. Gente con le armi e gente rispettabile. Uomini d’onore e millantatori.

Gaetano Pecoraro è nato a Palermo il 4 settembre 1984. Dopo la laurea in Storia contemporanea ha collaborato con l’Ansa di Milano e ilfattoquotidiano.it, per poi lavorare come inviato per la trasmissione Piazzapulita su La7. Dal 2015 è inviato de Le Iene. Ha vinto il Premio Mario Francese, sezione giovani (2012), il Premio Franco Giustolisi «Giustizia e Verità» (2016) e il Premio L’anello debole – Comunità di Capodarco (2017). È autore del podcast “Armisanti. Vite mafiose e morti ordinarie”. Questo è il suo primo libro.

Palermo 1992: il caos. Da una confusa nebulosa fatta di terrore e angoscia, prende forma il riscatto.

L’ispettore della Squadra Mobile Salvo Riccobono, testimone oculare dell’attentato di via D’Amelio, è in prima linea nella guerra alla mafia condotta negli anni Novanta, una battaglia quotidiana e totalizzante che azzera i ritmi ordinari dell’esistenza e proietta i protagonisti in una dimensione fuori dal tempo: appostamenti, intercettazioni, blitz, notti insonni e adrenalina. Impossibile però dimenticare i corpi dilaniati dei colleghi, un incubo ricorrente che non lascia scampo all’ispettore; un trauma che non è in grado di elaborare ma che, con il suo portato tragico, gli trasmette l’energia fondamentale per resistere.

Piergiorgio Di Cara è Vice Questore della Polizia di Stato a Palermo e tra i più affermati autori di narrativa poliziesca e di soggetti e sceneggiature per la televisione.
Con il Palindromo ha pubblicato la nuova edizione della raccolta di racconti “Cammina, stronzo. Sbirri a Palermo” (2014), il romanzo “Elvis e il Colonnello” (2017) e il racconto “È bella la città di notte”, contenuto nell’antologia “Notturni palermitani” (2016) e ora ripubblicato in appendice a questo volume.

Questo Libro parla di Giovanni Falcone come persona anche negli anni in cui non era ancora il giudice più famoso del mondo. Sono ricordi privati, ma sobri, cje lo descrivono come uomo. Il testo parla anche del suo metodo e della ricerca sulla psicologia mafiosa collegabile al suo pensiero. Il tetso è arricchito dalla prefazione di Francesco La Licata e dall postfazione di Roberto di Bella.

Girolamo Lo Verso è Professore F.R. ordinario di psicoterapia. Di questo tema si occupa da un punto di vista clinico, gruppale, teorico, empirico, epistemologico, metodologico. Ha elaborato la modellistica, laica della gruppoanalisi soggettuale e da molti anni si occupa di ricerca/intervento sulla psicologia mafiosa. Ha scritto sopra e sotto il mediterraneo. Si occupa anche di libera professione e formazione. È autore di oltre 400 saggi e ricerche e di 45 volumi.

 “Non posso salvarmi da solo”. Con queste parole il ventenne partigiano Giovanni Ortoleva, nome di battaglia Jacon, catturato insieme ai suoi compagni in Piemonte, rifiutò l’aiuto di un comandante fascista che, in nome della provenienza dallo stesso paese, gli proponeva di indossare la camicia di nera e sfuggire alla fucilazione. Non ebbe dubbi: preferì scegliere la coerenza, l’istinto di onore e di solidarietà umana e morì, dopo una notte di torture, insieme ad altri diciannove partigiani, nell’eccidio di Salussola in provincia di Biella. Era il 9 marzo 1945.

Antonio Ortoleva è giornalista professionista – redattore per trent’anni al Giornale di Sicilia – sede centrale di Palermo – già cronista culturale presso quotidiani e periodici, e direttore del Gr di Radio Cento Passi. Per Navarra Editore ha pubblicato nel 2015 “C’era una volta l’India e c’è ancora”.

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