giovedì, Luglio 10, 2025
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Sanità Taormina. Solo 6 mesi di rinnovo per convenzione con Bambin Gesù. Lo Giudice: “Precarietà del reparto impedisce sviluppo di attività”

“Come temevamo la convenzione di collaborazione per la Cardiochirurgia
Pediatrica fra l’ospedale di Taormina e il Bambin di Gesù di Roma, in
scadenza nel mese corrente, è stata rinnovata per meno di sei mesi,
ovvero fino al 31 dicembre.
Continua quindi lo stato di precarietà di questo reparto, nonostante
rappresenti un’eccellenza non solo per la Sicilia ma per tutte le
regioni meridionali.
La dirigenza dell’ospedale romano ha più volte espresso la volontà di
investimenti e in strutture e in personale, sottolineando la necessità
di una stabilità ed una certezza di collaborazione almeno triennale
affinché ci siano le giuste basi di crescita e collaborazione
all’interno di una struttura così importante che non può essere
abbandonata all’improvvisazione o alle macchinazioni di chi sconosce
il vero operato di questi professionisti”.
E’ quanto ha dichiarato Danilo Lo Giudice, dopo la pubblicazione,
avvenuta solo in questi giorni, della proroga della convenzione fra le
due strutture ospedaliere.
“E’ già grave – prosegue il deputato di Sicilia Vera – che decine di
famiglie dei piccoli pazienti, siano state lasciate per giorni in un
limbo, in attesa di sapere se avrebbero potuto continuare o no le cure
dei propri cari a Taormina o se sarebbero state costrette ad ennesimi
viaggi della speranza. Una proroga di pochi mesi non è certamente ciò
di cui c’è bisogno e la responsabilità di questa incertezza è
interamente del Governo regionale e dell’Assessore Razza perché
nonostante tante parole e promesse, la situazione era precaria cinque
anni fa e resta precaria ancora oggi.”
“E’ evidente – conclude Lo Giudice – che non c’è una volontà politica
di costruire condizioni di stabilità e crescita, le manovre di
depotenziamento sul presidio ospedaliero di Taormina, eccellenza in
alcune importanti specialità, sono frutto di un progetto che punta ad
avvantaggiare altre strutture lontane dal nostro territorio.  Così
facendo a pagare le conseguenze sono e i medici del San Vincenzo di
Taormina, la cui professionalità non viene adeguatamente valorizzata,
e i piccoli pazienti con le loro famiglie, ai quali non è stato
garantito il fondamentale diritto alla salute e alla cura.”

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