giovedì, Luglio 10, 2025
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Strage di via D’Amelio, la Cgil: “Contrasto alla mafia e ricerca della verità ogni giorno, per evitare che gli anniversari diventino solo una parata”

Accanto alla famiglia Borsellino, non ci arrendiamo

La Cgil Palermo, per la giornata di domani dei trent’anni dalla strage di via D’Amelio, ricorda il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. 

   “E’ incredibile che dopo trent’anni la ricerca di verità e di giustizia sulla strage di via D’Amelio debba ancora proseguire e che non ci sia nessun colpevole per uno dei più clamorosi depistaggi della storia d’Italia – dichiarano il segretario della Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile Legalità e memoria storica Chil Palermo  Dino Paternostro – Al di là della verità giudiziaria, c’è una verità storica che  dovrà essere approfondita e riletta dopo 30 anni di indagini e piste fasulle, dove si delineano responsabilità morali pesanti, che chiamano in causa anche persone con responsabilità pubbliche, esponenti dello Stato.  Tutto questo è insopportabile. Bisogna continuare a cercare non una verità ma la verità che la gente aspetta. Non si può andare avanti con archiviazione di procedimenti  per chiusura di termini e tra ostacoli burocratici che allontanano la  consegna della verità”. 

“Siamo accanto alla famiglia Borsellino – aggiungono Ridulfo e Paternostro –  ai palermitani e ai siciliani onesti, e nonostante tutto continuiamo a rivendicare verità e giustizia, a batterci per uno Stato democratico, trasparente, dalla parte dei lavoratori e delle persone oneste. Lo dobbiamo a Paolo Borsellino e a tutti gli onesti servitori dello Stato, a tutti i nostri dirigenti e attivisti sindacali caduti sulla trincea dell’antimafia”.  “La stagione delle bombe nasce nel 1983 con la strage Chinnici, subito dopo gli omicidi di La Torre e Dalla Chiesa. Questi quarant’anni, e i trenta dalle stragi del ’92,   hanno prodotto una stagione intensa di partecipazione e impegno collettivo. Richiamiamo le istituzioni ribadendo la necessità che ci sia, senza retorica, un’azione quotidiana di contrasto, di lotta alla mafia, con fatti concreti,  e di accertamento della verità. Chi ricorda e partecipa agli anniversari, il giorno dopo deve ricordare e agire affinché questa ricerca di giustizia, verità e legalità non sia soltanto parata. Da questa lunga stagione di guerra,  di morti ammazzati, di corpi dilaniati, di lacerazioni sociali ed esistenziali, è emersa una insopprimibile necessità di riscatto. A noi spetta il compito di impedire che al sogno della rinascita subentri il disincanto, quello che spezza le gambe alla fiducia delle persone. Perché noi non siamo stati indifferenti e non saremo mai indifferenti e rassegnati”.

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