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Palermo vista dal mare con Lisca Bianca e aperitivo al tramonto a bordo della storica barca a vela

Due racconti che si uniscono sulla strada del mare: un simbolo della marineria siciliana, impresa epica di ‘restauro sociale’ e Panormos, tutto porto, che mostra, lungo la sua costa nord, alcuni dei suoi gioielli e della sua storia.

Percorso: Cala, lungomare della Kalsa, foce del fiume Oreto, Sant’Erasmo, Villa Igea, grotte dell’Arenella, Palazzina dei Quattro Pizzi, Tonnara Florio, aperitivo al tramonto, rientro alla Cala

Venerdì 26 agosto 2022 ore 18. Costo € 55 › durata circa 3 ore
Per partecipare al tour è necessario acquistare i ticket in anticipo

Info: ✆ 320.7672134 – 347.8948459 eventi@terradamare.org terradamare.org/palermo-vista-dal-mare-liscabianca

Palermo vista dal mare con lisca bianca e terradamare
Palermo vista dal mare con lisca bianca e terradamare

La Barca a vela che fece il giro del mondo, riconsegnata al mare dopo l’impresa epica del suo restauro, accoglie il viaggio alla scoperta della costa palermitana.
Due racconti che si uniscono sulla strada del mare: un simbolo della marineria siciliana, e la storia dell’impresa collettiva del ‘restauro sociale’ che ha riportato un’imbarcazione storica dopo 20 anni di abbandono al suo mare; e di Panormos, tutto porto, che mostra, lungo la sua costa nord, alcuni dei suoi gioielli e della sua storia.
A bordo dell’imbarcazione storica, veicolo della storia e delle tradizioni della nostra terra, partiremo dalla Cala, antico approdo della città fino ad arrivare all’Arenella, incontrando le borgate marinare e le relative tonnare, ​Acquasanta, ​V​ergine ​Maria, lungo la suggestiva costa dell’Addaura. A condurre la narrazione: l’equipaggio Lisca Bianca e gli operatori culturali di Terradamare.

Percorso: Cala, lungomare della Kalsa, foce del fiume Oreto, Sant’Erasmo, Villa Igea, grotte dell’Arenella, Palazzina dei Quattro Pizzi, Tonnara Florio, aperitivo al tramonto, rientro alla Cala

Il viaggio si effettuerà al raggiungimento del numero minimo di partecipanti e a condizioni meteo favorevoli.

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Panormos, tutto porto, sorta sui margini marini di una vasta conca. Inizieremo dalla Cala, fino al XVI secolo unico approdo alla città, un arco di mare tra il molo meridionale e il Castellamare, fondato in età musulmana, di cui oggi restano poche tracce.
Dalla Cala si accedeva alla città da diverse porte, che nella loro denominazione esplicitavano il loro uso e funzione, come la Porta della Pescaria o Porta Carbone, tutte distrutte nei secoli scorsi, restando come unica porta monumentale la scenografica Porta Felice.

La Costa Nord
​Percorrendo la costa Nord dalla Cala di Palermo a Capo Gallo ci immergiamo​ nella storia delle borgate marinare. Tre erano le borgate storiche: Acquasanta, il cui nome è legato alla presenza di una sorgente ritenuta miracolosa, Arenella e Vergine Maria, nate in funzione delle rispettive tonnare, che assieme a quelle di S. Giorgio e di Mondello costituivano il sistema delle tonnare della costa settentrionale che, fin dal XIV secolo, avevano visto lo stanziamento delle famiglie legate alla lavorazione del tonno.
L’esperienza balneare palermitana fu, agli inizi, una prerogativa dell’aristocrazia, con il bagno della regina, il luogo prediletto dalla regina Maria Carolina presso la casina fatta costruire nella Riserva Reale dell’Arenella​.

Lisca Bianca é un Carol ketch di 36 piedi, versione più lunga del Tahiti ketch, noto per le caratteristiche marine e la sicurezza.
Una vita gloriosa, una grande avventura, epica, romantica. Porticello, aprile 1989. Lisca bianca è in partenza per il secondo giro del mondo. I coniugi Albeggiani, più che sessantenni e di ritorno da tre anni di navigazione in giro per il globo sono pronti a mollare nuovamente gli ormeggi. Sarà un ambasciatore dei prodotti e della cultura siciliana nelle isole più lontane, il diario di bordo scritto dai coniugi Albeggiani verrà pubblicato con il titolo ‘’Le isole lontane’ e diverrà un prezioso riferimento per molti navigatori oceanici.
I due non completeranno mai il loro secondo giro del mondo perché un malore si porterà via Sergio a Las Palmas. Oggi, ad oltre trent’anni dalla prima partenza, è ben nota l’avventura dell’audace coppia, una delle rarissime e romantiche imprese marinare siciliane, così radicale da lasciare una forte impronta nell’immaginario collettivo.
Liscabianca, invece, rientrata a Palermo subì un progressivo deterioramento a causa dell’abbandono per molti anni, rischiando la demolizione. Francesco Belvisi, yacht designer, ed Elio Lo Cascio, sociologo e mediatore penale, decidono di unire la comune passione per la vela e le rispettive specifiche competenze per fondare l’associazione Lisca bianca e organizzare il recupero e la valorizzazione dell’imbarcazione e della sua storia. La famiglia Albeggiani sposa con passione il progetto e decide di cedere Lisca bianca all’omonima associazione.
Ne seguono tre anni di lavori che tramite progetti di inclusione socio-lavorativa, coinvolgono detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo, ospiti della Comunità di recupero per tossicodipendenti Sant’Onofrio di Trabia, giovani rifugiati del circuito SPRAR e lavoratori infortunati segnalati da INAIL.

“Questo è stato fin dal primo giorno un progetto di trasformazione”. Elio Lo Cascio, Presidente dell’Associazione LiscaBianca costituita nel settembre 2014 per gestire le attività legate al restauro con finalità di inclusione socio-lavorativa, è particolarmente legato a questa immagine: il cantiere, un vecchio capannone agricolo semi-abbandonato, è stato convertito in cantiere navale; il gruppo di lavoro, costituito da professionisti nel settore tecnico, sociale, della comunicazione è diventato un equipaggio multidisciplinare, coeso e deciso; il vecchio scafo martoriato dal tempo e dalla pioggia è tornato ad essere giorno dopo giorno una barca solida e forte; i giovani protagonisti dei lavori sono cresciuti da persone totalmente senza esperienza in operai capaci di affrontare la quotidianità del cantiere, in un percorso di formazione che ha abbinato i saperi tradizionali con le nuove tecnologie.

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