sabato, Maggio 4, 2024
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Marsala, PD: “mancata partecipazione a bandi PNRR per asili nido, poli per l’infanzia e case della comunità”

Perché continuiamo a farci del male? Nel mezzo di una campagna elettorale che ribadisce lo stare in Italia, il Paese che ha inventato la commedia dell’ arte a inizio Cinquecento e ancor più in Sicilia ( tradire la parola data ad un giorno dalla chiusura delle liste elettorali e cambi di casacca, identità e manifesti elettorali nel volgere di una notte) attuale appare  e mortificante traspare la notizia che l’ Amministrazione di Marsala non abbia partecipato ai bandi per l’approvazione dei progetti che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ( PNRR)  ha destinato agli asili nido e ai “poli per l’ infanzia”. Il Ministero dell’ Istruzione Pubblica ha pubblicato la graduatoria : la  Sicilia ha avuto il via libera per 175 progetti. In Provincia di Trapani sono 17 i progetti finanziati per i nuovi asili. Dalla Città più popolosa della Provincia e , si presume, più dotata della ricchezza più bella che ci sia, l’ infanzia, cosa ti aspetti? Quanto meno la partecipazione ai bandi. Ma tutto quello che appare scontato. a Marsala, con questa Amministrazione, si svela ignorato. Pertanto no partecipazione, no finanziamenti. Trapani, Castelvetrano, Mazara e tante altre Amministrazioni accedono ai finanziamenti. Marsala no. Sentiamo il dovere civico, ancor prima che politico, di lanciare un segnale d’ allarme in merito ai progetti del PNRR, faticosamente conquistati in Europa dal governo di centro-sinistra e pericolosamente a rischio nelle mancate partecipazioni ai bandi e, in prospettiva, nella gestione dei fondi, peraltro generosi, e da qui il rischio. Un esempio, tra tanti, riguarda la Sanità. Il PNRR prevede la realizzazione delle cosiddette Case della Comunità . Si prevede l’ arrivo di due miliardi di euro per attivare la cosiddetta Sanità di prossimità., uno dei tanti modi per trarre insegnamento da alcune fallimentari gestioni di impatto della pandemia quando drammaticamente ( e in alcune Regioni ancor più, tragicamente ) si realizzò la distanza tra la cura ospedaliera e quella territoriale. Con questi fondi si tenterà di realizzare una reale presa in carico della persona che sarà assistita da una figura chiave, l’ infermiere di famiglia, il vero coordinatore di queste Case della Comunità. In Sicilia se ne prevedono 106. Già si può immaginare la frenesia della  politica siciliana, sovente clientelare e ancor più attivante l’ interesse di bottega e non di comunità.
 L’ allarme risiede, allora, nel vigilare politicamente  e civicamente perché la storia non ritorni, in Sicilia, ad essere sempre stereotipata. Perché, in fondo, ci vogliamo bene e non vogliamo continuare a farci del male.

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