giovedì, Aprile 18, 2024
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Medicina di Genere, la Regione Siciliana sempre più impegnata nella diffusione di un modello scientifico di unicità dell’individuo

Con oltre cinquanta sessioni di dibattito e confronto scientifico sull’analisi delle differenze di sesso e di genere nell’eziopatogenesi, nella cura e nel trattamento delle patologie, si è concluso il X Congresso della Società internazionale di Medicina di Genere che si è svolto a Padova. 
“La partecipazione della Regione Siciliana ad un evento internazionale di questa portata scientifica segna un ulteriore passo avanti nell’impegno istituzionale intrapreso dall’assessorato alla Salute nell’applicazione e nella diffusione della medicina di genere in Sicilia – ha detto Daniela Segreto, referente della Regione Siciliana per la Medicina di Genere – Il contributo dei ricercatori delle tante istituzioni scientifiche internazionali contribuisce enormemente all’attivazione di un processo di cambiamento di paradigma nello studio della medicina e delle professioni sanitarie in un’ottica di ‘genere’ e unicità dell’individuo. Infatti – ha sottolineato Segreto – comprendere appieno che non solo il sesso, cioè i geni maschili e femminili, ma anche le variabili ambientali, culturali, socioeconomiche, religiose in una parola, il ‘genere’, appunto, possano essere profondamente determinanti nello sviluppo di una malattia o nell’esito di una cura, non è affatto scontato”.

Secondo il ministro della Salute, Roberto Speranza, che è intervenuto al convegno, “La Medicina di Genere è una dimensione trasversale che va sviluppata nell’ambito di tutte le politiche a servizio della salute. Questo è il tempo dell’opportunità per un sistema sanitario aperto a tutti e questo ambito rappresenta la sfida per il rafforzamento della sua universalità sia nel nostro paese sia a livello internazionale”. 
Speranza ha inoltre rilevato come la medicina personalizzata di genere specifica sia presidio necessario ai fini del contenimento della spesa sanitaria e parametro di riferimento per migliorare l’equità di accesso ai servizi sanitari e orientare la governance nel consolidamento del patto di salute con i cittadini.

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