sabato, Aprile 20, 2024
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Migranti: a Catania il punto regionale su accoglienza e intercultura

“Fa noi ma invisibili”, le politiche d’integrazione nell’Europa 2030

A Catania il convegno regionale su migrazioni e intercultura

Appuntamento venerdì 18 novembre, dalle 9.30, al Palazzo della Cultura di Catania. Interverranno, tra gli altri, il commissario straordinario Federico Portoghese, l’arcivescovo monsignor Luigi Renna, l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, l’ex assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone.

Sarà l’occasione per fare il punto sulla Sicilia e sull’Italia di oggi e su quelle di domani. Un modo per continuare a parlare di migranti e migrazioni, proprio nella città che nei giorni scorsi è stata al centro delle cronache internazionali per il trattamento riservato ai naufraghi salvati dalle Ong nel Mar Mediterraneo. Il convegno “Fra noi ma invisibili”, che si svolgerà la prossima settimana, arriva mentre l’Europa intera discute di diritti umanitari e richieste di asilo. Da questo si partirà per analizzare i risultati del progetto nazionale “Fra noi”, finanziato dal Ministero degli Interni con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI).

L’appuntamento è fissato per venerdì 18 novembre nell’auditorium Concetto Marchesi del Palazzo della Cultura, a Catania. Lì, a cominciare dalle 9.30 del mattino, si alterneranno le relazioni degli esperti di immigrazione e intercultura, e gli interventi dei più rilevanti attori politici del territorio, nell’ambito del convegno regionale “Fra noi ma invisibili”. L’evento è organizzato dal Consorzio di Cooperative Sociali Il Nodo di Catania e dal Consorzio Communitas di Milano.

Cos’è il progetto “Fra noi”

Al centro del dibattito ci saranno le politiche d’integrazione nell’Europa del 2030. Guardate sotto tre diversi punti di vista: il lavoro, la casa e le culture. Cioè i tre cardini attorno ai quali ruota il progetto nazionale “Fra noi”, realizzato grazie al sostegno del Viminale. “Fra noi” è un sistema di iniziative che mira a favorire l’integrazione tra i migranti che hanno diritto alla protezione internazionale e le comunità locali.

Promosso dal Consorzio Communitas, che è il capofila nazionale del progetto, “Fra noi” ha tante declinazioni quanti sono i territori in cui è attivo. In Sicilia, il compito di gestire i percorsi di aiuto e valorizzazione delle qualità di cittadine e cittadini stranieri è affidato al Consorzio Il Nodo. Oltre all’inserimento lavorativo di chi è uscito dai sistemi di prima e seconda accoglienza, il Nodo ha curato anche la sistemazione delle e dei migranti in famiglie, in situazioni di co-housing o housing indipendente. Ogni intervento è stato pensato sulla base delle esigenze individuali dei cittadini, favorendone altresì l’inserimento socio-culturale.

Il convegno

I risultati siciliani del progetto e le prospettive che questi hanno aperto saranno discussi venerdì 18 novembre nella cornice del Palazzo della Cultura di Catania, nell’ambito del convegno dal titolo “Fra noi ma invisibili”. La giornata sarà organizzata in due differenti sessioni. La prima, quella mattutina, si aprirà alle 9.30 con i saluti istituzionali di Federico Portoghese (commissario straordinario della città di Catania), monsignor Luigi Renna (arcivescovo di Catania) e di Maria Assunta Rosa (direttrice vicaria della direzione Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo del Ministero dell’Interno).

Subito dopo inizieranno le relazioni degli attori sociali e amministrativi che hanno reso possibile il buon esito del progetto. Il primo a prendere la parola sarà Andrea Barachino, presidente del Consorzio Communitas, ente capofila di “Fra noi”. A seguire interverrà Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos. Di Sciullo presenterà per la prima volta in Sicilia i risultati del recentissimo Dossier Statistico Immigrazione 2022, il documento che da 32 anni fotografa l’Italia, e l’Europa, partendo dai numeri delle migrazioni e dai dati sullo stato dell’integrazione.

Con il supporto del materiale scientifico sarà possibile comprendere al meglio il terzo degli interventi della mattinata: quello della professoressa Marina Arena, docente di Progettazione e tecnica urbanistica all’Università di Messina. Il titolo del suo intervento – “Periferie, ghetti e rigenerazione urbana. È possibile una città inclusiva?” – farà da gancio a Patrizia Caudullo, direttrice di Anpal Servizi Sicilia. L’Anpal Servizi è una società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che opera per conto dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro: se alle marginalità urbanistiche si accompagnano spesso marginalità sociali non è un caso e, dunque, come intervenire per arginarle?

L’ultima relazione si sposta invece sul piano strettamente catanese e sulle possibilità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) offre al capoluogo etneo in termini di miglioramento delle politiche di inclusione. Ne parlerà l’ingegnere Fabio Finocchiaro, direttore delle Politiche comunitarie del Comune di Catania.

Cosa può fare la politica

Se le amministrazioni pubbliche possono fare tanto, e molto altro è chiamato a compensarlo il terzo settore, la politica non può esimersi dal cercare soluzioni che aiutino concretamente l’integrazione dei migranti che hanno diritto alla protezione umanitaria internazionale. Al termine dei panel dei relatori appena citati, toccherà ai politici del territorio intervenire.

Sono previsti, quindi, i commenti di Nunzia Catalfo, già ministra del Lavoro e coordinatrice del Comitato Lavoro del Movimento 5 Stelle; Dario Daidone, neoeletto deputato all’Assemblea regionale siciliana per Fratelli d’Italia; Marco Falcone, già assessore regionale alle Infrastrutture e deputato regionale di Forza Italia; Giuseppe Lombardo, già assessore comunale ai Servizi Sociali e deputato regionale del Movimento per l’Autonomia; Luca Sammartino, già presidente della Commissione regionale Lavoro e deputato regionale di Prima l’Italia; Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia.

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