È il luogo sacro al quale i cittadini di Bisacquino sono maggiormente legati. Nel paese del Palermitano la devozione per la Madonna del Balzo non ha eguali e profondo era stato lo sconforto che ha attanagliato l’intera comunità di fedeli quando, nell’agosto del 2017, l’omonimo santuario incastonato nel monte Triona fu chiuso per motivi di sicurezza, dopo il devastante incendio che si sviluppò sulle pareti rocciose, divorandone l’intera vegetazione: troppo grande il pericolo di caduta massi dall’alto, ma anche dal dirupo sul quale poggia la chiesa.
La notizia arriva dagli uffici della Struttura commissariale anti dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore Renato Schifani, ed era attesa con ansia: il team diretto da Maurizio Croce ha pubblicato la gara per affidare i lavori di consolidamento e mettere al riparo il tempio che, quindi, potrà essere riaperto dopo oltre cinque anni.
«Siamo pronti a restituirlo ai fedeli», sottolinea il presidente Schifani che ricorda come la Regione Siciliana abbia prontamente accolto l’appello dell’amministrazione cittadina che non disponeva di risorse adeguate. «Il nostro sostegno – aggiunge il governatore – era doveroso perché si tratta di un intervento che, al di là della salvaguardia della pubblica incolumità, implica per la gente risvolti intimi e profondi che meritano rispetto e attenzione. Tra l’altro il santuario, oltre a essere un luogo di pellegrinaggio, è anche meta di tantissime visite turistiche e quindi la sua riapertura avrà anche positive ricadute sull’economia della zona».