giovedì, Aprile 25, 2024
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Futuro dell’Aeroporto di Trapani Birgi, Tranchida chiede la convocazione di tavolo tecnico a Schifani

Come molti cittadini ed imprenditori della Provincia di Trapani, alcuni dei quali hanno investito tutti i loro risparmi per la realizzazione di nuove ed accoglienti strutture ricettive, così migliorando l’offerta turistica del territorio, ho avuto modo di leggere la relazione della Corte dei Conti sullo stato delle finanze dell’Airgest S.p.a., che continua ad accumulare perdite, nonostante l’incoraggiante incremento dei passeggeri registrato negli ultimi 2 anni, che dev’essere ulteriormente sostenuto.In quest’ottica, consapevole che questo stato di cose rischia di condurre alla liquidazione una fondamentale infrastruttura del territorio, in qualità di amministratore pubblico, ritengo doveroso esprimere un’opinione sulla questione, a tutela dei legittimi interessi dei cittadini e delle cittadine che sono stato chiamato a rappresentare e dei processi di sviluppo socio economico da sostenere.Non entrerò nel merito delle scelte sulla governance, in quanto so bene che è stata esercitata una legittima facoltà, ma vorrei soffermarmi esclusivamente sulla visione del futuro. Al riguardo, anche nel recente passato e di questi giorni, ho avuto modo di sentire il condiviso parere di molti sindaci del trapanese e di alcuni della provincia di Agrigento. L’aeroporto “Vincenzo Florio” ed il “Falcone-Borsellino” possono aspirare a divenire una grande azienda della Sicilia occidentale, motore per lo sviluppo delle Province di Trapani, Agrigento e Palermo, senza che il primo diventi una succursale del secondo e senza che il “Falcone-Borsellino” si accolli le deficienze economiche dello scalo trapanese. È possibile immaginare un nuova aggregazione societaria, con un nuovo piano industriale, che sappia valorizzare entrambi gli scali e che sappia rendere un grande servizio ai territori sopra citati. A sostegno di tanto, già da anni il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale – sovente d’intesa con l’Assessorato regionale al Turismo – ha investito ingenti risorse (in prevalenza provenienti dai Comuni soci del trapanese) in plurali azioni di marketing territoriale volti a rafforzare la destinazione West Sicily. Ad oggi, è stata però disattesa la strategica e reiterata richiesta di liberalizzazione del trasporto turistico siciliano su gomma (da e per Aeroporti – Porti – Stazioni Ferroviarie) che finalmente colmerebbe il gap dell’intermobilità tra gli Hub e le destinazioni turistiche.Orbene, in questo percorso, che la S.V. ha annunciato di voler perseguire, ritengo corretto che vengano coinvolti i territori, che negli scorsi anni, anche attraverso cospicui sacrifici economici hanno consentito e/o diversamente sostenuto – soprattutto dopo la cancellazione delle Province Regionali – l’esistenza in vita dell’aerostazione Trapanese. Se fusione dovrà essere, nella speranza che ciò avvenga senza frustrare le legittime aspettative di ciascun socio – territorio, dei lavoratori, dei cittadini e degli imprenditori, è evidente che ciò dovrà avvenire sulla scorta di regole chiare, che ci auguriamo verranno scritte anche con la partecipazione delle amministrazioni locali.Per queste ragioni, chiedo alla S.V. di voler convocare un tavolo tecnico con le amministrazioni della Provincia di Trapani e di Agrigento, i Distretti Turistici operativi, i soci del “Falcone-Borsellino” nonché il management dei 2 scali aeroportuali, così da intavolare una proficua discussione su una questione di tale rilevanza. Converrà che può essere oltremodo utile una visione strategica unitaria per la valorizzazione del nascituro HUB aeroportuale della Sicilia occidentale, accompagnato al pari da una sinergica azione per il potenziamento dei servizi di mobilità ed incoming per la New West Sicily.

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