Il 2023 si apre con risultati straordinari, che danno una speranza in più ai tanti pazienti affetti da malattia d’organo terminale.In appena tre giorni, in questo breve scorcio d’anno, nell’Azienda Ospedaliero Universitaria “G. Rodolico – San Marco” diretta da Gaetano Sirna, sono stati eseguiti ben sei delicati interventi tra trapianti e prelievi di organi, nelle modernissime sale chirurgiche a disposizione nei due presidi aziendali, il “Rodolico” di via Santa Sofia e il “San Marco” a Librino.Tra queste importanti operazioni anche il terzo trapianto d’utero d’Italia, eseguito nelle ore notturne grazie ad un perfetto gioco di squadra con l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania.Le due équipes guidate da Pierfrancesco Veroux, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare e responsabile del Centro Trapianti del “Rodolico”, e Paolo Scollo direttore dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia del Cannizzaro, sono le stesse che avevano effettuato anche i due precedenti trapianti d’utero del Paese, segnando quindi un primato italiano oltre che un importante record per la Sicilia e la provincia etnea.“La nostra azienda con i professionisti dei quali dispone, le strutture e gli strumenti all’avanguardia che possiede –sottolinea il direttore generale Sirna- è perfettamente in grado di ottenere, in pochissimi giorni, risultati ragguardevoli a tutela della salute e per ridare speranza ai pazienti. Lo dimostrano gli ultimi interventi, un esempio organizzativo virtuoso e di sinergia perfetta tra le diverse équipes che insieme, in rapida successione e coordinamento, senza lesinare energie giorno e notte, hanno messo a segno tali successi. Un grazie va anche ai donatori e alle loro famiglie, senza i quali non avremmo potuto raggiungere gli obiettivi perseguiti”.Entrando nel dettaglio degli altri interventi che hanno fatto del Centro Trapianti un fiore all’occhiello dell’Azienda ospedaliero universitaria, oltre all’utero, tra la metà della scorsa settimana e il weekend, sono stati realizzati anche tre trapianti di reni con la collaborazione del personale sanitario della Unità Operativa Semplice Dipartimentale “Complesso Operatorio del Centro Alte Specialità e Trapianti d’organo” diretto da Vincenzo Scuderi; sempre in azienda, al “Rodolico”, l’équipe di ematologia del professore Giuseppe Milone dell’UOC diretta da Francesco Di Raimondo, ha effettuato un espianto di midollo osseo finalizzato a donazione.Non meno frenetica l’attività nell’altro presidio ospedaliero, il “San Marco” di Librino. Il primo prelievo multiorgano del 2023 (fegato, reni e cornee) è stato eseguito proprio nella struttura sanitaria, su un paziente deceduto a seguito di una grave emorragia cerebrale causata dalle gravi condizioni cliniche in cui versava.Le operazioni di prelievo hanno coinvolto un team multi-disciplinare costituito oltre che dal personale sanitario del San Marco, anche delle aziende Ismett di Palermo e Bambin Gesu’ di Roma, grazie all’infaticabile lavoro del coordinatore trapianti Alessandro Conti.L’età del soggetto ha permesso l’utilizzo di una particolare tecnica di divisione del fegato nei suoi due lobi, chiamata “split liver”, che consente l’utilizzo di uno stesso organo su due riceventi, uno dei quali pediatrico. Ancora una volta, quindi, gli straordinari risultati clinici sono stati ottenuti in virtù di rapporti di sinergia e stretta collaborazione tra realtà sanitarie diverse.