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Trapani: presentato progetto PON “Supporto per lo sviluppo dei centri per la famiglia”

Trapani e Messina selezionate quali esempi da esportare nel resto d’Italia.

È stato presentato questa mattina, presso gli uffici del Distretto Socio Sanitario D50, che ha sede presso il Comune capofila di Trapani, il progetto PON Inclusione 2014/2020 “Supporto per lo sviluppo dei centri per la famiglia”. Il progetto prevede in prima fase accompagnamento e supporto all’attivazione di Centri per la famiglia e riguarda la collaborazione tra i Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Siciliana e il Distretto Socio Sanitario D50 e quello di Messina attraverso un progetto di sperimentazione denominato “Progetto di accompagnamento e accompagnamento e supporto all’attivazione dei Centri per la famiglia” che faciliti l’azione avvio dei Centri per la famiglia su territorio della Regione Sicilia.Il Distretto di Trapani e quello di Messina, infatti, sono stati selezionati come città “promosse” dal Dipartimento per le politiche della famiglia come progetti pilote ed esempi da poi esportare nel resto d’Italia. La Regione Siciliana mediante i Fondo Nazionale ha già stanziato le risorse che assegnerà direttamente ai Distretti che dimostreranno l’intenzione concreta di realizzazione di Centri per la Famiglia. Il Dipartimento Ministeriale, al termine del percorso sperimentale, promuoverà un momento di diffusione dei principali esiti del progetto con il coinvolgimento di rappresentanti delle Amministrazioni e dei Centri coinvolti.In questa ottica si è svolto il workshop “Dal dove al come realizzare il Centro per le famiglie di Trapani” dove sono intervenuti il sindaco del Comune di Trapani, Giacomo Tranchida, l’assessore ai Servizi Sociali Vincenzo Abbruscato e la coordinatrice del Distretto D50 Marilena Cricchio. Fondamentale la presenza dei funzionari dello stesso Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri che hanno relazionato e guidato attraverso una analisi incentrata sui punti di forza e punti di debolezza, sulle opportunità del Centro per la famiglia di Trapani prescelto, insieme a Messina, in Sicilia. A questi si sono aggiunti gli interventi degli assistenti sociali del Comune di Erice, Paceco e Trapani, dell’Asp, dei rappresentanti del Tribunale di Trapani e di coloro che fanno parte della “Rete territoriale per la protezione e l’inclusione sociale”.I temi del workshop sono stati il sostegno genitoriale, la psicoterapia e neuropsichiatria infantile, la mediazione familiare, lo “Spazio Neutro” (recentemente attivato dal Distretto Socio Sanitario D50 presso gli uffici al terzo piano di Palazzo d’Alì), la prevenzione a cura all’infanzia, servizio ascolto maltrattamenti, violenza e formazione. “Si tratta di un importante passo in avanti per permettere maggiori servizi in un ambito molto delicato come i problemi familiari – affermano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore ai Servizi Sociali Vincenzo Abbruscato – . il workshop di questa mattina è un elemento che si inserisce nel rafforzamento delle strutture deputate ad ospitare e gestire i Centri per la famiglia”.I Comuni che fanno parte del Distretto Socio Sanitario D50 sono Trapani, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, San Vito Lo Capo, Custonaci, Favignana, Paceco, Misiliscemi. Il Distretto sociosanitario è l’insieme strutturato delle attività integrate di programmazione ed erogazione dei servizi sociali e sanitari. È il luogo ove si prendono in carico i bisogni integrati della persona e si programmano le risposte adeguate. 

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