giovedì, Gennaio 16, 2025
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Palermo, Museo Riso:  nuova mostra collettiva dell’Accademia di Belle Arti 

L’Accademia di Belle Arti di Palermo, in collaborazione con RISO — Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, il 7 marzo, vigilia della ricorrenza della Giornata internazionale dei diritti della donna, decide di esprimere la propria vicinanza e sensibilità sul tema inaugurando:

«Se qualcuno chiede l’odore del muschio, sciogliete i vostri capelli e dite: è così.»

ZAN ZENDEGI AZADI

Collettiva di abapa per la Libertà

Sono trascorsi quasi 5 mesi dal 16 settembre scorso, data che segna l’inizio della rivoluzione delle donne iraniane. La causa scatenante è stata la morte della ragazza curda Mahsa Amini, arrestata dalla cosiddetta polizia morale perché portava scorrettamente l’hijab, detenuta ingiustamente in carcere, dove ha subito percosse e maltrattamenti che l’hanno condotta alla morte. Le proteste che ne sono scaturite hanno dato vita a un movimento spontaneo e diffuso nel Paese, che chiede diritti civili e libertà politiche e la fine del sistema della Repubblica Islamica. Sono soprattutto le donne a guidare questa rivolta generazionale, spesso giovanissime. Appena iniziate, le manifestazioni hanno mostrato un carattere femminista, nonostante questa non sia solo una lotta per la libertà delle donne. Le giovani donne, le pioniere della rivoluzione chiedono giustizia e uguaglianza ma chiunque pronunci le parole — Zan, Zendegi, Azadi — chiunque compia azioni che appaiono al regime come provocatorie o dirompenti o estreme — come non indossare il velo o baciarsi pubblicamente – sa che sta lottando per la libertà di tutti. I fatti più recenti portano verso una radicalizzazione della questione, che dimostra una cecità assoluta da parte del regime: le donne non hanno più il permesso di istruirsi, di studiare, quindi, per conseguenza di svolgere attività professionali, e per converso, ad esempio, di essere curate da medici uomini. La conseguenza appare chiara a tutti: se una donna si ammala, può morire. Non è quindi solo una questione di rivolta per l’uguaglianza è una battaglia per la sopravvivenza, per la vita. Ed è ormai una lotta del popolo, una lotta trasversale. L’arte è lo specchio della libertà e da sempre riflette sulle grandi questioni che riguardano i diritti civili, ma anche grandi concetti universali come la vita e la morte. Per tale regione l’Accademia pensa sia opportuno esprimersi su una questione, che solo geograficamente ci è distante, mentre tocca da vicino la nostra idea di rispetto della dignità personale, dell’affermazione identitaria, dell’autodeterminazione di un popolo sul proprio territorio.

«Se qualcuno chiede l’odore del muschio, sciogliete i vostri capelli e dite: è così»

ZAN ZENDEGI AZADI

Collettiva di abapa per la libertà

vuole sottolineare l’impegno dell’arte e della nostra Istituzione su un tema così importante, testimoniare la nostra solidarietà e vicinanza alla lotta delle donne e dei giovani iraniani. Trasversale è la lotta così come lo è stata la selezione degli artisti che, difatti, provengono da più corsi dell’Accademia: Arte ambientale e linguaggi sperimentali, Decorazione, Design grafico, Fotografia, Fumetto e Illustrazione, Grafica d’Arte, Pittura e Scultura. Di conseguenza, trasversale è anche il loro modo di approcciarsi al lavoro; si troveranno in mostra lavori che vanno dall’installazione alla videoinstallazione, dalla pittura tradizionale alla pittura digitale, dalle tecniche di stampa alla fotografia, dalla grafica al disegno.

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