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Il Vinitaly di Tenute Orestiadi

La lingua franca del Mediterraneo ispira i nuovi nomi per i varietali della linea “La Selezione” per un legame sempre più intenso con il Territorio e la Sostenibilità.

Tenute Orestiadi a Verona con nuovi progetti che testimoniano il radicamento nel territorio e il legame con la cultura mediterranea. I sei varietali della linea La Selezione assumono nuovi nomi ispirati alla lingua Sabìr. 2023 in grande ripartenza: con grandi opportunità di crescita per la realtà di Gibellina.

Gibellina (Trapani), 30 marzo 2023 – Tenute Orestiadisi presenta alla 55esima edizione del Vinitaly con nuovi progetti che confermano il radicamento nel territorio e il legame con la cultura mediterranea. Fonte di ispirazione l’arte, con l’obiettivo di celebrare la rinascita di una comunità attraverso la bellezza. Un progetto enologico vocato alla qualità, al rispetto del territorio e alla valorizzazione del grande vigneto di Gibellina. Forte anche il legame con l’Etna e con La Gelsomina, un autentico gioiello viticolo. Un vigneto dalla conformazione ad anfiteatro che abbraccia un piccolo lago nato da un cratere spento. Uno spettacolo naturalistico che si coniuga con la produzione di vini che esprimono autenticamente la viticoltura del vulcano.

Tenute Orestiadi si lascia alle spalle un 2022 davvero straordinario, grazie ad un significativo incremento del fatturato complessivo. Oltre ai risultati ottenuti sul mercato estero, arrivano infatti grandi conferme anche dal mercato italiano, dove la Sicilia si dimostra la regione con la maggiore crescita, soprattutto grazie alla ripresa dei flussi turistici e dei consumi della filiera della ristorazione. 

Nonostante la consapevolezza dell’attuale momento storico internazionale, il 2023 si apre con un importante slancio, grazie alla riapertura, dopo la pandemia, dei mercati di paesi lontani come la Cina e il Giappone – mercato importante per Tenute Orestiadi – così come quello degli Stati Uniti e quello europeo, con Svizzera, Danimarca, Polonia e Inghilterra in prima linea. Si denota un nuovo anno – dunque – pronto ad offrire grandi opportunità per l’azienda che ha già attivato numerose azioni di sviluppo e di marketing per soddisfare le richieste crescenti del mercato.

Il successo di Tenute Orestiadi è legato alla capacità di rappresentare al meglio il suo territorio di origine, quello che circonda la città di Gibellina nella Valle del Belìce, incarnando dal 2008 il simbolo di un areale storicamente noto per una tradizione vitivinicola vocata alla qualità. Situata nell’agro trapanese, Tenute Orestiadi si trova nel cuore di un territorio che è da sempre considerato “il vigneto della Sicilia”. I suoli e i microclimi di questo areale consentono di coltivare vitigni autoctoni e alloctoni con risultati straordinari. Le dolci colline, alternandosi ad ampie spianate, creano infatti condizioni pedoclimatiche ideali per la coltivazione della vite. Dal 2018, con La Gelsomina, Tenute Orestiadi è ambasciatrice di un altro territorio singolare: l’Etna. Qui, sul versante est del Vulcano, con lo sguardo sul mar Ionio, nasce una collezione di vini in grado di restituire al palato tutta la forza vitale della “Muntagna”.

Questo il patrimonio alla base di Tenute Orestiadi, che oggi si presenta al Vinitaly con nuove opportunità e uno slancio che incarna la filosofia di produzione basata su due principi fondamentali: il massimo rispetto del territorio e la produzione di vini identitari e di qualità. Il risultato di un approccio contemporaneo per le lavorazioni in cantina, al fine di mantenere le caratteristiche varietali e valorizzare l’intero patrimonio ampelografico della Sicilia: un mosaico composto dai principali vitigni autoctoni della tradizione siciliana e da quelli internazionali.

Il senso di appartenenza al proprio territorio si manifesta anche attraverso il legame con l’arte. Tenute Orestiadi anima da alcuni anni un’attività sociale finanziando progetti di restauro delle opere che costellano il museo a cielo aperto di Gibellina. Il desiderio di appartenenza con la comunità mediterranea ha ispirato i nuovi nomi dei sei varietalidella “La Selezione” che saranno presentati durante l’edizione 2023 del Vinitaly. Ispirati dalla lingua franca Sabìr, anticamente parlata nei porti del Mediterraneo come linguaggio universale, le nuove etichette identificano ogni singolo vino con un nome legato a termini che fanno riferimento alle tradizioni culturali e agricole: Bahar (Mare) sarà il nuovo nome dello Zibibbo, Kemar (Luna) quello del Catarratto, Nissim(Aria) quello del Grillo, Douar (Borgo) quello del Nero d’Avola, Adeni (Mediterraneo) quello del Perricone e infine Mazal (Prosperità) quello del Frappato.

Tenute Orestiadi si conferma come una realtà vitivinicola che tende, sempre di più, a stare al passo coi tempi: altra importante novità riguarda infatti l’ingresso di Tenute Orestiadi dal 2022 nel Metaverso, “uno spazio tridimensionale all’interno del quale gli utenti possono muoversi, condividere e interagire attraverso specifici dispositivi”. Grazie all’utilizzo del Metaverso sarà possibile arrivare in ogni angolo del mondo a raccontare la magia del territorio di Gibellina.

Giorno dopo giorno Tenute Orestiadi conferma anche il suo impegno sulla sostenibilità ambientale: la struttura agronomica basata su una viticoltura di prossimità, che vede lo svolgimento di pratiche colturali sostenibili e continui monitoraggi; il legame con la comunità di riferimento, testimoniata da tutte le attività svolte a supporto del territorio; la scelta di packaging sempre più sostenibili e di fonti di energia rinnovabili, con un basso impatto sull’ambiente.

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