giovedì, Ottobre 10, 2024
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SPID rinnovato, si lavora sull’IT Wallet

I prossimi due anni saranno all’insegna di importanti novità per quanto riguarda lo SPID e il nuovo IT Wallet, su cui sembra essere pienamente al lavoro il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, in quel di Palazzo Chigi.

L’IT Wallet e la carta d’identità elettronica entro il 2023?

Nell’intenzione delle istituzioni c’è quella di ampliare le funzionalità della Cie, la carta d’identità elettronica, che servirà come credenziale per accedere all’IT Wallet, per mezzo dell’App Io. Perché ciò sia possibile, oltre ad estendere l’applicazione, sarà necessario essere dotati di una tecnologia NFC a garanzia di sicurezza, visto che sarà richiesto il livello 3.

Ma cosa si potrà fare con il nuovo atteso IT Walletche già non è possibile con gli strumenti ad oggi a disposizione del cittadino? I servizi digitali che saranno attivati e accessibili col nuovo sistema saranno duecentomila e oltre, e vedranno la collaborazione di oltre dodicimila pubbliche amministrazioni, con l’inclusione, nel tempo, anche delle aziende private. 

L’IT Wallet funzionerà proprio come un portafoglio digitale, nel quale saranno contenute inizialmente tessera sanitaria e carta della disabilità. Non si è ancora parlato della possibilità di accedere ai servizi elettorali, e dunque pare che la tessera elettorale non sarà tra i documenti supportati dall’IT Wallet. Dopo una prima fase di operatività, è probabile che ci saranno invece la patente di guida e altre tessere che fanno riferimento a realtà private con cui il cittadino intrattiene rapporti e relazioni. 

I tempi di implementazione definitiva di questo nuovo sistema di facilitazione per le comunicazioni con la PA e con le imprese private, già peraltro alla base dello SPID e dell’App IO, non sono ancora stati definiti, ma si ipotizza che questo potrà avvenire per la fine dell’anno in corso, o entro i primi mesi del 2024. Una volta che il piano del Dipartimento per la Transizione Digitale riceverà il via libera da parte del Consiglio dei Ministri, l’iter non potrà prescindere dalla scelta e dall’implementazione della tecnologia idonea a veicolare il nuovo strumento, con riserve di modifica e migliorie da compiere in seconda battuta. La scadenza prevista in ambito europeo, fissata al 2026, se i lavori procederanno con agilità sarà dunque pienamente anticipata, e il 2024 sarà un anno importante per la messa a punto del nuovo IT Wallet. 

Cosa cambia per lo SPID?

In questo scenario, dunque, cosa cambierà per lo SPID? Innanzi tutto, è certo un mantenimento delle funzioni dell’identità digitale per altri due anni, visto che la convenzione dei provider fornitori con l’Agenzia per l’Italia digitale è stata prorogata di un biennio, con uno stanziamento di risorse del Pnrrpari a 40 milioni di euro, equamente ripartiti. Il fondo servirà a gestire i nuovi ingressi e a rendere funzionanti gli accessi ai servizi di imprese pubbliche e private supportati dallo SPID, con una particolare attenzione al tema sicurezza. Ad oggi, infatti, lo SPID non è finalizzato solo alle relazioni con la pubblica amministrazione, ma si è aperto anche a una serie di attività di società private online, dall’accesso alle banche alla registrazione presso i crypto exchange, fino al gioco legale a distanza. Nello specifico, nei casinò con SPID elencati qui come anche in alcuni portali di trading online, l’autenticazione tramite identità digitale eviterà errori manuali nella compilazione e nell’inserimento dei dati personali e riservati, oltre a garantire la reale maggiore età di chi accede al servizio.

Tra le attività finanziate dai fondi per lo SPID destinati ai gestori, è inclusa infatti una diffusione del servizio ai cittadini minorenni, per cui ogni registrazione attraverso tale sistema sarà per forza di cose indicatore dell’età reale dell’utente, a tutto vantaggio della legalità di vari comparti.

In termini di bacino di utenza, lo SPID non poteva certo interrompere i propri servizi in modo brusco e repentino, visto che ad oggi sono in possesso del Sistema Pubblico di Identità Digitale più di 32 milioni di italiani, ovvero il 54 per cento della popolazione. Nel 2020 il servizio è stato utilizzato 9 volte in un anno, mentre nel 2022 la percentuale è salita del 14 per cento, con una media d’uso di 25 volte all’anno. 

Diversa è, comunque, la penetrazione del servizio da Regione a Regione. A dominare la platea di utenti di varie età in possesso di SPID sono i cittadini di Lazio, Lombardia e Piemonte, mentre, per quanto riguarda la Sicilia, soltanto alla fine del 2021 erano state rilasciate a Palermo più di 470 mila identità digitali. 

Si ricorda che lo SPID, quanto all’interazione con la pubblica amministrazione, può essere usato per verificare posizioni tributarie, stampare moduli F24 , inviare istanze digitali, consegnare pratiche universitarie, gestire pratiche edilizie e consultare albi professionali, a seconda delle disposizioni dei vari Comuni, come si può vedere da questa listapubblicata sul sito ufficiale del Governo.

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