Il femminicidio che si è consumato questa notte, tra Marsala e Mazara, rende non più differibile l’intervento nelle scuole che educhi al rispetto dei sentimenti, anche quando questi sono contrastanti e quando si esprimono con un “no”.
La fine di una relazione, di un matrimonio, di una storia d’amore non può culminare in fatti atroci di sangue.
Si racconta e si piange l’ennesima vittima di un amore malato e sicuramente deviato, una donna che era mamma di una bambina di 4 anni e che amava raccontare di bellezza e di sorrisi.
Marisa, questo il suo nome, era una donna affermata, che non ha rinunciato a vivere la sua vita.
Era una donna coraggiosa, non si è fermata nonostante la paura.
Il sangue che scorre è puzzo di una società che pensa alle donne come possesso.
Ognuno è responsabile per le parole non dette, per quelle dette e poi non messe in pratica, per le innumerevoli volte che abbiamo chiuso un occhio o ci siamo girate dall’altra parte.
E’ tempo di trincea, è tempo di andare lì dove dovremmo essere tutti: nelle scuole, nelle associazioni, nelle periferie, per crescere una società che non ammazzi le donne ma che impari a gestire la fine di una storia.
Perchè la vita delle donne appartiene alle donne, a nessun altro.
Così Rossana Titone, responsabile Politiche Sociali IV.