Hanno manifestato il loro dissenso, stamani, davanti alla Prefettura di Messina, le lavoratrici e i lavoratori dei servizi di pulizia in Poste Italiane. Indice puntato contro la riduzione di orario nell’ambito di un appalto affidato alla ditta L’Ambiente nelle filiali di Messina 1 e Messina 2. Le organizzazioni sindacali che seguono la vertenza, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, avevano incontrato la parte datoriale ieri, nella sede di Larderia. Al termine della riunione, i sindacati, che avevano proclamato uno sciopero per la giornata di oggi, lo hanno revocato, ma hanno ugualmente protestato organizzando un sit-in davanti al Palazzo del Governo. Un bicchiere mezzo pieno, quindi, a fronte dell’impegno di una mediazione della stazione appaltante con la società appaltatrice.
“È inaccettabile che gli addetti – dice Giselda Campolo, segretaria generale Filcams Cgil Messina – subiscano una riduzione oraria. Vengono così penalizzati lavoratrici e lavoratori che prestano servizio in un appalto ad alta intensità di manodopera. Un impoverimento del lavoro significa impoverimento del tessuto sociale, per questo abbiamo investito la Prefettura”.
Sulla stessa scia Giuseppe Ragno, Filcams Cgil Messina, che confida “nella mediazione tra la ditta e la stazione appaltante per risolvere il problema occupazionale”. Dal canto suo, Giovanni Giordano, Uiltrasporti Messina, rimarca che “è penalizzata una forza lavoro che già ha un salario basso”. “Chiediamo alla Regione – aggiunge – la stipula di un protocollo d’intesa finalizzato al controllo preventivo di ciascun appalto e alla successiva espletazione, rispettando la qualità del servizio”.
“Assistiamo a una variazione contrattuale in corso d’opera. È un problema grave che si verifica anche a livello nazionale”, rimarca Massimo Sili, della Fisascat Cisl. Durante un successivo vertice in Prefettura, quest’ultima ha fatto presente che la questione sarà affrontata con Ministero e Istituzioni competenti, essendo l’appalto nazionale.